Ciao sono Fanny
Ciao sono Fanny,
sono nata e cresciuta a Palmanova, una piccola cittadina in provincia di Udine. Figlia unica e coccolata da due splendidi genitori giovani e protettivi. Dopo il diploma in lingue, ormai parecchi anni fa, ho trovato lavoro come impiegata amministrativa in un’azienda alimentare della zona. Dopo 7 anni di routine il lavoro iniziava a starmi stretto, non riuscivo a trovare la giusta motivazione per svegliarmi al mattino e compiere il mio dovere. Per cui, nel 2007, mi sono azzardata a lasciare un lavoro a tempo indeterminato per fare l’esperienza più bella della mia vita, nei villaggi turistici come animatrice. Esperienza che mi ha permesso di conoscere me stessa, persone splendide, e di visitare luoghi da sogno come l’Egitto dal Nord a Sud, Minorca e Mallorca.
Dopo un paio di anni mi sono accorta che qualcosa non andava. La stanchezza aumentava e le giornate diventavano sempre più faticose, ma ho sempre voluto dare colpa alle poche ore di sonno e alle troppe responsabilità. Finita l’ultima stagione, ho preso l’aereo per rientrare in Italia. Una nuova vita doveva ripartire. Mi sono rimessa in gioco iniziando a lavorare in un’agenzia di viaggi (sempre per poter visitare luoghi da favola con la fantasia) e successivamente in un import export come impiegata.
La diagnosi è arrivata il 16 dicembre 2011, giornata indimenticabile. Parole impresse nella mente e nel cuore. Parole quasi sconosciute. Domande classiche e domande fatte per sdrammatizzare. Mi preoccupavo di come sarebbe cambiata la mia vita, di quanto tempo ci avrei messo ad arrivare alla carrozzina, di cosa mi sarebbe successo.
Dopo i primi 5 minuti di terrore ho cercato di presentarmi a questa perfetta sconosciuta, entrata senza bussare nella mia vita, ora brutalmente seduta al mio fianco. Non posso dire che sono felice di dover dosare quotidianamente le mie energie, di dover diventare come la “Pimpa” post Interferone, di dovermi imbottire di farmaci e psicofarmaci. Ma ho cercato di trovare il lato positivo anche di questa nuova “Amica”. In fondo grazie a lei ho iniziato a volermi bene, a distinguere gli amici dai conoscenti, a rendermi conto di che famiglia fantastica io abbia. Cerco di vivere come prima, lavorando 8 ore al giorno, facendo sport, leggendo, viaggiando e raccontando la mia esperienza.
Ecco perché scrivo e condivido i miei pensieri. Voglio continuare a sognare, perché sono convinta che quando ci si tiene per mano ogni ostacolo diventa meno difficile da superare.