La bellezza di trent’anni fà, il 16 giugno del 1980 nelle sale cinematografiche americane usciva una pellicola che era destinata a diventare una vera e propria carica esplosiva.
“THE BLUES BROTHERS”
Ancor oggi è una delle più grandi commedie musicali mai riuscite nella storia del cinema, ricca di divertimento, emozioni, musica e canzoni rock and roll, country, blues, jazz e rock.
Un film che ha lasciato un ricordo indelebile in ogniuno di noi
Questa è la storia di Jack ed Elwood, due fratelli uniti da una passione sfrenata per la musica.
Jake Blues (John Belushi), uscito di galera, si riunisce al fratello Elwood (Dan Aykroyd) e, dovendo trovare cinquemila dollari per evitare la chiusura dell’orfonatrofio cattolico in cui entrambi sono cresciuti, decide di tentare di riformare la vecchia blues band di cui i due erano stati i frontmen. Da qui prende il via una serie estrema di peripezie al limite dell’assurdo, ed al ritmo del più acceso blues rock, al termine delle quali l’obiettivo sarà, ovviamente, raggiunto. Intendiamoci, il film ha una trama esile quasi quanto quelli di Alvaro Vitali, e le situazioni cui ci troviamo di fronte sono palesemente e volutamente ridicole fin tanto da sfociare nel nonsense. Tuttavia, il risultato è irresistibile: in primis, tecnicamente parlando, John Landis rivela delle capacità registiche notevoli, sfornando un lavoro visivamente accuratissimo; in secundis, Belushi e Aykroyd sono esilaranti dall’inizio alla fine, ed infine… c’è il blues, quello pieno vigoroso, che tiene vivo il film in ogni sua parte, per non parlare del finale, con il concerto nel salone dell’albergo che è semplicemente fenomenale. Landis si è avvalso della comparsa canora sul set delle vere stelle del genere, da Aretha Franklin a Ray Charles passando per Bob Calloway e James Brown, tanto per citare solo i principali, e l’esito è una grande miscela di cinema leggero, farsesco, e grandi, grandi melodie. Uno di quei rari casi in cui la musica si fa talmente potente da riempire sinesteticamente lo schermo, rapendoti dall’inizio alla fine. Ciò può essere utile a spiegare come mai un film del genere, tanto simile altrimenti a qualsiasi altra commediola farsesca -e persino un po’ stupidotta-, sia divenuta una vera e propria opera di culto intergenerazionale, consacrando, tra l’altro, John Belushi al rango di -purtroppo- effimera stella del cinema, sul modello di quanto avvenuto quasi tre decenni prima a James Dean. The Blues Brothers è un film che, di per sè, per la sua estrema leggerezza, non varrebbe assolutamente quattro stelle, ma, proprio in virtù di tutto quanto è affermato qui sopra, non posso esimermi dal concedergliele. Cult. ( recensione di G. Romagna dal sito Mymovies)
Gran bel film quello che narra la storia dei fratelli Jack ed Elwood Blues.
Uno dei miei preferiti per ritmo (incalzante), musica (straordinaria), interpreti (ricordo J. L. Hooker, non citato prima), situazioni (a dir poco demenziali, come quella di scambiare un microfono per la Bluesmobile o la pinguina quasi demoniaca) e inseguimenti (da record per numero di macchine incidentate).
Insomma… grazie Massimiliano per questo post 😉