“La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
…
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE” !!!
La libertà, Giorgio Gaber – 1972
il mondo non è di altri, è anche nostro! NON LASCIAMO CHE SIANO ALTRI A DECIDERE SULLE NOSTRE TESTE!
Chi vuole un cambiamento, qualunque esso sia, deve contribuire ad esso! Lamentarsi e basta a cosa serve, a chi è utile?
PARTECIPIAMO, FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE, CONTRIBUIAMO AL CAMBIAMENTO!
ben detto Silvia! dobbiamo contribuire al cambiamento! io farò sentire la mia voce, sempre!
Da qualche tempo chi passeggia per Lecce non può far a meno di notare strane installazioni artistiche e cartelloni 3×6 alquanto inquietanti. Dietro tutto ciò si nasconde un’azione di “guerrilla marketing”: Lecce 2080. Se provate a cercare informazioni in merito tramite Google venite subito rimandati ad un sito in cui potete leggere il diario di un “sopravvissuto” del 2080, appunto. Mi permetto di riportare qui il messaggio di ieri.
“GIORNO 17
Gli uomini erano ostaggio di se stessi,
delle proprie manchevolezze.
Non seppero trovare la forza di reagire.
Una reazione che sarebbe dovuta arrivare dal basso.
La resistenza civile sarebbe dovuta essere la risposta.
La speranza.
I giovani avrebbero dovuto dire di no.
Ma sono rimasti a guardare.
Come tanti automi hanno accettato ciò che gli veniva detto senza cercare una verità…
la propria personale verità.”
Questa è solo una storia stravagante che racconta di un futuro assolutamente non roseo, semmai blu-oltre mare, per il capoluogo salentino ma che ci induce a riflettere sulle scelte che compiamo nel presente le quali, inevitabilmente, si ripercuoteranno sul futuro, nostro e delle generazioni a venire.
La cosa che dopotutto mi rincuora è che nel nostro blog, nei vari gruppi facebook così come nelle piazze d’Italia i giovani hanno dato prova di essere diversi da quelli sopra descritti. Noi abbiamo deciso di non subire in silenzio, di “dire di no”, abbiamo scelto di alzare la testa, di non “restare a guardare” ma partecipare attivamente e sporcarci il volto di sudore e polvere. Se ci sono giovani che si indignano di fronte alle tante anomalie odierne, che lottano a volto scoperto per le proprie idee e per il loro futuro allora il termine “speranza” ha ancora ragion d’essere nei dizionari della lingua italiana.
@Sabrina e Gigi: l’indignazione conserva il suo valore e per noi è ragione di attivazione. Quello che è successo in questi giorni ci conferma che insieme si può!
@ Gigi
Mi spiace contraddirti, ma la campagna lecce 2080 è solo una trovata pubblicitaria di un’azienda leccese impegnata nella realizzazzione di impianti eolici che ha cercato di accaparrarsi l’attenzione dei cittadini leccesi, camuffando questa attività come una campagna pro energie rinnovabili (si ma a modo loro, e per i loro interessi).
Non a caso la stessa azienda un paio di anni fa, ha fondato con un gruppo scozzese una nuova società (di cui detiene solo il 40%)e tutta la campagna pubblicitaria è a sostegnoi di questa nuova joint venture ‘alla scozzese’.
(link http://www.staffettaonline.com/energie_alternative/articolo.aspx?ID=64004)
Ora in molti si sono chiesti, ok per le rinnovabili (incentivando i privati e non le aziende) e ma perchè gli scozzesi devono venire proprio qui in salento a piazzare le loro torri eoliche???
Grazie
@ Angelo: ti ringrazio per aver aggiunto delle utili informazioni sulla questione Lecce 2080. Il mio intervento prendeva solo spunto da una “stravagante storia” facente parte di una campagna di “guerrilla marketing” e come sappiamo quest’ultimo è orientato all’analisi del mercato rispetto a determinati prodotti. Se poi questi sono delle pale eoliche piuttosto che centrali nucleari questo era irrilevante al mio scopo. Lungi da me l’idea di fare un intervento sulle rinnovabili o lo sfruttamento del nostro territorio, ponevo sicuramente l’attenzione su un altro tema. Il mio post avrebbe infatti potuto prendere le mosse dalle speculazioni filosofiche di Henry David Thoreau o da un racconto fantascientifico di Asimov per arrivare ugualmente a raccontare alcuni giovani di oggi e la loro dirompente energia nel sostenere le proprie idee. Molti dei ragazzi di cui parlo erano ieri in piazza a Roma a manifestare contro i tagli al sociale.