Evento Giovani oltre la SM 2024

#paroleche

Se mi chiedeste quando ho pronunciato la mia prima parola, non saprei rispondervi. Non me lo sono mai domandato. Probabilmente mia madre lo avrà ricordato tante volte, ma non ho mai prestato molta attenzione.

Di una cosa però sono certa: da quando ho cominciato, non ho mai più smesso! Mi piace parlare e adoro le parole. Sembrerebbe una cosa scontata. A chi non piace parlare? A chi non piacciano le parole? La risposta è non a tutti.

Ci sono persone nel mondo che usano le parole per comunicare in maniera convenzionale e solo se necessario. In fondo sono tanti quelli a cui piace parlar poco, così come sono tanti quelli a cui non piace leggere o non amano scrivere. Eppure le parole e i loro significati sono le prime cose che impariamo a conoscere nella nostra vita. Crescendo ne scopriamo sempre di nuove e impariamo a dare loro anche dei significati più personali, che vanno al di là della definizione che la scuola ci insegna a cercare sullo Zanichelli.

Un esempio. Cosa significa per voi la parola “amare”? E la parola “correre”? E la parola “libertà”? Ognuno di noi dà un diverso significato in base all’esperienza che vive. Sembrerà banale, ma sono quasi convinta che molti di voi stanno pensando alla parola libertà legandola alla voglia di liberarsi della SM, o almeno dei limiti che impone.

Se ci fermiamo a riflettere sulle migliaia di parole a cui diamo voce tutti i giorni, a quelle che ci vengono rivolte, a quelle che immaginiamo e a quelle che scriviamo… scopriremo che ve ne sono davvero tante che non ci piacciono, che vorremmo buttare via! Diciamo la verità, alcune parole hanno un suono orribile, altre hanno un significato stupido… altre ancora non le sopportiamo per il senso che gli abbiamo attribuito sulla base del nostro vissuto.

Forse se guardiamo bene, però, ci sono parole anche molto belle. Parole a cui siamo particolarmente legati, parole che ci fanno sorridere e parole che… Parole che non abbiamo mai avuto il coraggio di usare.

E allora perché non cominciamo a buttar via tutte le parole che non ci piacciono e che ci fanno stare male per lasciare spazio a quelle che ci danno forza e grinta per affrontare le piccole e grandi sfide con cui ci confrontiamo?? In fondo è come fare il cambio di stagione in un armadio pieno di roba…

Può sembrare un giochetto stupido, ma è molto divertente e liberatorio! Io nel farlo spesso provo a dare un perché alla mia scelta di tenere o buttare via le parole. E quando non sono capace di farlo con la voce… lo scrivo. Comincio io!

#paroleche tengo Momento. E’ una parola che uso spesso in questo periodo. Esprime la voglia di trovare più tempo per me, per le mie passioni, per le mie emozioni..

#paroleche lascio Fuggire. Ho cominciato a capire che fuggire non serve a molto. Forse se cambiassi “fuggire” in “ruggire”, avrei più grinta per guardare avanti senza paure!

E voi?????? Quale parola tenete… e quale invece lasciate? 🙂

Al Convegno Giovani AISM che si terrà a Roma il prossimo 30 novembre e 1 dicembre ci sarà modo e tempo di dire, scegliere e condividere tutte le #paroleche  …ci vengono in mente! Con chi ci sarà e con chi ci seguirà on line! Quindi..cominciate a pensare!

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6 commenti

  1. Meravigliosa Alessia,ciao…mi piace quello che scrivi e devo dirti che sono anch’io come te. Tu chiedi la parola che voglio tenere: ebbene per mè la parola fondamentale è AMICIZIA.
    Le parole che invece odio e condanno sono: INVIDIA, GELOSIA, CATTIVERIA.
    Cara Alessia mi piacerebbe continuare il nostro parlare, anche solo così per ora su questo sito.
    Ciao, aspetto una tua parola.
    Ciao,Adry.

    • Ciao Adriano, grazie per le belle parole. Ovviamente questo è uno spazio aperto in cui si può parlare… anzi è nato proprio per questo!
      Intanto, perché non provi a condividere le tue #paroleche? Magari su Twitter o su FB.
      Per il resto.. mi trovi qui! 😉

  2. Mia cara Alessia, io sono un pò all’antica e non utilizzo nè Twitter nè FB.Scusa per la mia ribellione a queste mode che io ritengo non adatte a me, sono un pò orso forse, ma non mi piace la moda nè essere come gli altri. Ho fatto di tutto nella mia vita, ho fatto il militare sulla nave in marina, ho studiato ma non fino alla laurea, non ce l’ho fatta, mi sono solo diplomato, poi mi sono sposato, ho avuto due formidabili figli maschi, mi sono trovato un lavoro, ho casa propria, abito in riviera ligure, èprima avevo una moto da turismo ora non più, vado al mare, ecc. ecc.
    Insomma la mia vita è variegata, piena di amicizie che mi danno la forza, mi piace mangiare in cene varie anche se io sono magro (altezza non impegnativa, peso 60 kg, capelli castani a riccioli sempre spettinati, dunque non amo le cose normali………ce ne sarebbero tante cose da raccontarci, ma più avanti.
    Ciao, mi fa veramente piacere parlare con te. Ho l’SM da 35 anni, ma cammino normale anche se con un bastone, non corro, non salto………..tutto il resto è salvo!
    Ciao
    Adriano

  3. Parola che tengo: Indelebile… Mi riferisco ai ricordi, quelli indescrivibili,indelebili, quelli che hanno lasciato sulla tua pelle un segno profondo che non passerà mai. Ricordi fatti di dolore e sofferenza ma anche di amicizia, di amore, di passione che hanno lasciato un marchio e lasciano qualcosa che vive in noi, e sempre resterà vivo..
    Parola che lascio: Insicurezza… quella terribile stronza insicurezza che ti fa credere che non ce la farai, che ti rende debole e fragile,ma che voglio tenere lontana il più possibile!!
    Ciao Alessia.. e grazie delle tue parole che lasciano sempre un segno a chi ha la fortuna di leggerle!!
    Sheila

  4. Ciao Sheila, grazie. E’ bello sapere che quello che scrivo è utile alle persone che mi leggono. Grazie davvero!
    Le tue parole mi piacciono molto e soprattutto mi piace la motivazione che ti spinge a tenerle e a lasciarle.
    Se ti va, potresti condividerle con #paroleche tengo/lascio su Facebook o Twitter.
    In questo modo potrei raccogliere tutte le #paroleche vengono lasciate o tenute… e chissà… magari farci un post!
    Spero ti sia divertita a fare questo gioco.. e ti invito a farlo ancora qui, su FB, su Twitter, su Inastagram… anche nei prossimi giorni e soprattutto anche durante le giornate del Convegno Giovani!
    Non so se ci sarai, nel caso ci incontriamo ;).. ma se ti va puoi seguirci on line! Grazie ancora e ricorda… #paroleche!
    Ale

  5. Ci sono giorni che vorrei non vivere, ce ne sono altri che comunque mi va bene così! Io ho sempre avuto come amiche la solitudine, la rabbia e l’icacchiatura. A volte ho la moglie, l’amore, i figli…ma quando sono solo a letto la sera per esempio…ho la rabbia, rabbia tremenda di non poter più fare le cose di prima. La psicologa mi dice di non pensare alle cose di prima, ma solo a quelle che ora riesco a fare. A parole sì va anche bene, ma in pratica è uno schifo!!! Scusa Alessia lo sfogo…..ma dovevo pur dirlo!!!
    Ciao, Adriano

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