Siamo particolarmente contenti di pubblicare la testimonianza di oggi. Tutte le storie che ci arrivano rappresentano per noi momenti di condivisione fondamentali e piccoli passi nella creazione di una grande famiglia. E il racconto di Federica – che spiega come sia nato il suo impegno al nostro fianco – ci è arrivato proprio alla partenza di un mese di iniziative dedicate al volontariato. Nel corso del mese di settembre saranno organizzati incontri informativi in tutta Italia ed eventi per sensibilizzare sull’importanza delle attività di volontariato per tutte le persone con SM (qui i dettagli). Quindi, come si dice, cade a fagiolo. Grazie a Federica e a tutti coloro che dedicano un po’ del proprio tempo per un mondo libero dalla SM. E se vuoi saperne di più, contattaci! 🙂
Ciao,
sono Federica, ho 27 anni. Vi avevo scritto già qualche mese fa, ma quando la stavo rileggendo il testo, per sbaglio, l’ho cancellato. Evidentemente non era il momento giusto. Ma oggi vorrei condividere con voi la mia esperienza.
Ad avere la SM è mia madre. Le è stata diagnosticata quando io avevo sei/sette anni. Dei primi anni ricordo solo un profondo cambiamento in tutta la mia famiglia: le prime preoccupazioni e i nervosismi, le prime visite e le prime diagnosi sbagliate, vedevo mia madre partire per essere ricoverata e ritornare distrutta, stanca. Ricordo di tante domande che si facevano vive nella mia mente, e alla quale nessuno poteva dare risposta. Per anni mi sono chiesta cosa avesse mia madre e se sarebbe morta. Sul secondo aspetto sono stata subito rassicurata, sul primo per molti anni non ho avuto un “chiarimento”, non ricordo quando è come mi è stato detto.
Vedevo mia madre con gli anni, lentamente cambiare. Non si poteva andare più in bici o sciare tutti insieme, le passeggiate divennero più corte, non bisognava litigare con mia sorella e “dare altre preoccupazioni”. Vedevo mia madre più stanca, qualche volta cadeva, camminava più lentamente, poi trascinare una gamba, cercare un punto di appoggio, magari il mio braccio, e poi la stampella. Ero molto arrabbiata e non sopportavo quella maledetta stampella, continuavo a farmi domande senza cercare veramente una risposta.
A 18 anni sono andata all’Università: ho scelto la stessa facoltà che sia mia madre che mio padre avevano fatto, psicologia. Volevo diventare come mia madre, forte, determinata, gioiosa, coraggiosa, psicologa. Ho iniziato ad avere qualche risposta, la SM ero spesso oggetto di studio, e lentamente ricostruivo il mosaico. Un giorno andando all’Università vidi la sede dell’AISM provinciale di Messina, proprio lì sulla strada che percorrevo ogni giorno. Dopo tre anni decido di informarmi su come diventare volontario o fare il servizio civile nazionale. Telefono e parlo con una ragazza allegra, chiara e disponibile, ma anche in quel caso non era la volta giusta, non ero ancora pronta. Dopo la telefonata non ne feci nulla.
Dopo altri 3 anni mi laureo e decido di iscrivermi alla scuola di psicoterapia che avevo sempre sognato: quella ad orientamento psicoanalitico, freudiana per intenderci . Per caso ripenso al servizio civile, all’AISM è decido di mandare un’e-mail in cui “mi racconto” e chiedo informazioni sul servizio civile. Mi chiama Caterina, una persona per me straordinaria, mi ha fatto il più bel regalo mai ricevuto, ovvero incontrare un’amica, un punto di riferimento. Incontro lei per prima, poco dopo escono le graduatorie. Niente da fare sono la prima idonea a non ammessa. Dopo due mesi, però, squilla il telefono. Leggo “AISM Messina”. Emozionata rispondo. C’era stata una rinuncia se volevo, tra quindici giorni potevo iniziare. Accettai naturalmente, tra paure e la domanda “Ce la farò? È ora il momento giusto?”. Beh sì, questa volta era proprio il momento giusto.
Ho vissuto i nove mesi più belli, emozionanti, produttivi, duri della mia vita; ho conosciuto una nuova famiglia, persone che mi hanno insegnato a vivere, tante storie tanti volti della SM, in tutte le loro sfumature. Ho avuto paura, mi chiedevo se mia madre sarebbe potuta aggirarsi come molti con cui ho condivido nove mesi della mia vita. Ma ero sempre felice, e anche grazie al ciò che studio e alla psicoterapia personale non ho mai pensato di tornare indietro. Nonostante non sia la persona più estroversa, ho deciso di continuare ad essere volontaria, lo ha fatto anche il mi o ragazzo e mia madre è venuta in Sezione. Partecipo principalmente all’iniziative in cui si scende in piazza per mancanza di tempo, purtroppo.
Ho trovato una grande famiglia e non più una nemica di cui avere paura, ma un’amica da accettare, contrastare, combattere e spero presto vincere! Grazie AISM. Io credo e lotto per un mondo libero dalla SM.
Ciao Federica, la tua è una storia molto bella, mi hai fatto pure piangere perchè penso che mio figlio che ha la tua stessa età di quando è successo a tua madre magari si starà chiedendo le stesse cose che ti chiedevi tu…ci credi che ogni settimana entra con me in bagno e mi vede fare la puntura e non mi ha mai chiesto perchè la faccio..come se lui dentro di sè ha capito già tutto…ti posso chiedere se tua madre anche se con la stampella cammina ancora?Cmq continua così sei una persona veramente in gamba e di sicuro tua madre sarà molto orgogliosa di te!Un bacio virtuale!
Ciao è bello il tuo racconto, mi fa ripensare a una storia triste, a quando avevo 19 anni, avevo perso mia madre, non potevo nulla contro quella malattia e un giorno per caso trovo nella cassetta delle lettere il volantino dell Avis così andai in ospedale mi informai e per 13anni ho donato il mio sangue, fino alla diagnosi di Sm, ho sofferto molto, non poterlo piú fare è stato uno dei tanti cambiamenti che la malattia mi ha costretta ad affrontare e sapere che non potrò mai piú farlo è tremendo,mi spezza il cuore,. Tornando alla Sm.. Per anni ho comprato la gardenia, pensando che molte persone si ammalano ed è importante aiutare una buona causa e poi un giorno scopro di averla pure io e che tutte quelle piantine le ho comprate anche per me….per il futuro che non conoscevo.. Io non sono mai andata ad un incontro e volontari non ne conosco,ma grazie per ciò che fai, grazie del bene che dai agli altri..
E meno male che esistono persone come te che da una situazione di disagio creatasi in famiglia traggono spunto per una cosa stupenda come il volontariato!E la fortuna di incontrare persone speciali (ne conosco pure io!!) agevola sicuramente il servizio che non é più tale ma diventa un pezzo della tua vita!Complimenti!
Grazie per le belle parole.. Ti assicuro semplicemente ciò che per me è naturale fare… Sono sempre più convinta che in questi anni, è molto più ciò che “mi è stato dato” ..
Ciao Clorinda,
Leggere il tuo commento mi riempie di gioia..
Posso solo dirti da figlia, spiega a tuo figlio, con serenità e semplicità
Cos’hai e che cosè la SM, resistono anche riviste che possono aiutarlo a farlo, scritte appositamente per i bimbi, che poi reperire facilmente in tutte le sezioni AISM.
Per quanto riguarda mia madre.. Certo lei cammina, anche se con la stampella, svolge la sua professione, esce, guida, viene a trovarmi qui a Messina, e naturalmente è una splendida mamma sempre al mio fianco..pronta ad incoraggiarmi e sostenermi.. grazie per ciò che hai scritto e i bocca al lupo per tutto…
Ciao Paola,
È emozionante leggere ciò che scrivi..anche se non doni più il sangue, un giorno, se e quando sarai pronta, magari potresti entrare anche ti nella grade famiglia AISM.. E conoscere tanti volontari.. Io ho trovato grandi amicizie, punto di riferimento e persone che mi hanno donato tanto.. Potrebbe essere così anche per te.. Ti mando i più sinceri auguri per la tua vita.. E mantieni sempre la forza e la voglia di “dare” che sembrano contraddistinguerti!
Ciao Federica. Grazie di essere al nostro fianco. Sei un ulteriore speranza nel futuro!
Un abbraccio e continua cosi’.