Qualche mese fa, dopo molta esitazione e paura a rivendicare un diritto che spetta a chi ha patologie degenerative come la sclerosi multipla, mi sono convinta: ho preso coraggio e ho fatto il primo passo verso la richiesta di invalidità civile.
Non so quale fosse il blocco, o forse sì: avrei dovuto ammettere a me stessa che qualcosa era cambiato dal momento in cui si è presentata LEI, e sentire il peso di una “percentuale” era decisamente molto faticoso.
Innanzitutto mi sono recata dal mio medico curante, ignara di come dovevo muovermi e di cosa richiedere. Lui mi ha gentilmente chiesto di lasciargli qualche giorno per compilare il modulo INPS con i miei dati, e così ho fatto. Nel frattempo cercavo di raccogliere informazioni dal sito AISM e di ascoltare consigli da chi tra conoscenti e amici aveva già presentato la domanda.
Con il numero di richiesta ho inserito on line i dati tramite il sito dell’INPS e ho atteso di ricevere la raccomandata per l’appuntamento con la Commissione Medica dell’ASL di competenza. L’appuntamento è arrivato circa 3 mesi dopo.
Ed ecco l’ansia, l’agitazione, la paura di non essere “abbastanza” per venire considerata. Il guardarmi allo specchio e ripetermi che solo io potevo realmente capire le mie difficoltà quotidiane, che fatica, panico, stanchezza fisica e mentale, vertigini, scosse, insensibilità a mani piedi e gambe non sarebbero mai stati visti dagli gli occhi di chi mi giudicava.
Preparando i documenti in fotocopia da portare alla visita come richiesto e ho rivissuto ogni momento da quel maledetto agosto 2011. Mi fermo a pensare a come tutto sia cambiato da quel giorno, quando ero convinta di avere solo qualche fastidio dovuto alle cervicali, quando nella mia testa progettavo un futuro guardando molto lontano e quando tutto attorno a me sembrava colorato dei colori più brillanti che ci siano. Nella mente scorrono le immagini degli occhi di ogni specialista che ho incrociato, e ricordo con una tal precisione anche i toni di voce usati ad ogni visita e ad ogni controllo. Sembra incredibile come certe scene si fissino nella mente e non se ne vogliano più andare, e probabilmente non se ne andranno mai, come se ogni giorno fosse “quel giorno”.
Il 02 marzo mi presento con largo anticipo all’ASL accompagnata da mia madre e aspetto la chiamata. Cinque minuti di domande di fronte ad una Commissione che stava registrando e valutando tutto il mio cartaceo e un “Le arriverà la risposta a casa”.
Ora, con un po’ di rassegnazione, vista l’attenzione dedicata alla scala EDSS piuttosto che alle mie 7 ricadute in 3 anni e mezzo o ai miei sintomi quotidiani con i quali non è facile convivere, aspetto.
Aspetto di ricevere la MIA percentuale. Aspetto quel numero che potrà darmi delle agevolazioni o meno. Aspetto e mi domando quanto sia difficile dare delle valutazioni su sintomi così personali e così variabili in base alle situazioni e agli stati d’animo. Aspetto e nel frattempo vivo e lotto quotidianamente. Lotto per concludere ogni mia giornata con il sorriso, perché solo chi vive una situazione simile sa quanto sia realmente difficile dosare le energie per potersi sentire uguali a prima, e nessun numero che verrà assegnato potrà mai essere l’emblema della forza che tutti noi troviamo per guardare oltre.
E si assurdo pensare che siamo un numero..noi siamo la vita che dorse gli altri non avrebbero forza di affrontare
Ciao Alessandra, Grazie per aver letto questo mio post e questa mia testimonianza. Ho cercato di raccontare la mia esperienza esprimendo anche dei pensieri personali. Spero di aver colpito in ciò che volevo far capire. Un abbraccio.
Ciao Fanny, leggevo la tua storia…il mio esordio è cominciato all’età di nove anni, ora ne ho 35…ci possiamo sentire via email?
Ciao cara Sara, innanzitutto grazie per aver letto di me. Per quanto riguarda la mail ti consiglio di contattarmi tramite la mail del blog blog@giovanioltrelasm.it e di indirizzare la cosa a me. Così avremo modo di sentirci. Un abbraccio e grazie ancora!
Ciao Fanny,
rivivo nelle tue parole l’angoscia che è stata mia giusto la scorsa estate. La colpa che mi è stata fatta, dalla commissione, è che ero stata inserita nel gruppo dei malati oncologici anziché in quelli neurologici. Il fatto è che il 5 di agosto sono stata l’unica dei 15 in elenco a presentarmi. Mi è stato detto che se avevo problemi ad una gamba, in fondo avevo l’altra. Stesso discorso per le mani. Effettivamente, a voler essere cinici e a guardare con occhio distaccato la situazione avevano ragione. Quel punto di vista, per quanto bislacco, non lo avevo mai considerato. E poi, mi furono dette anche poche parole, che non ho più dimenticato. E che anzi, ho rivenduto ogni volta che si è presentata occasione: è handicappata, sì. Ma non abbastanza. Beh, in quel “Ma non abbastanza” dopo le lacrime per lo stress a cui ero stata sottoposta in maniera del tutto gratuita ho trovato forza per aggrapparmi. Mi è stato dato il 50% di invalidità civile. Dicono sia poco, per me è maledettamente tanto. Anche io vedevo il mondo pieno di colori – non poteva essere diversamente per una che nella vita ha sempre cancellato il grigio dalla propria tavolozza, oltre che dall’armadio – e ora invece sogno solo un paio di stampelle. Prima di questa malattia, scherzando (ma non troppo) dicevo sempre: “Datemi il tempo e farò mio il mondo”. Adesso ho solo cambiato prospettiva: “Datemi due stampelle e il mondo lo scalo”. Un abbraccio e non permettere alla burocrazia di cancellarti. Che in Italia son bravissimi a farlo. Fra
Cara Francesca,
GRAZIE di cuore per la tua testimonianza. In poche parole sei riuscita a farmi emozionare per il tuo cercare di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, un po’ come me. Forse la nostra fortuna sta proprio nell’essere positive e nel continuare a voler dipingere il mondo con gli stessi colori sgargianti di prima. Un abbraccio e in bocca al lupo!!!
La mia colpa? Ho tanto senso dell’umorismo e non mi butto giù!
“Ho la malattia, non sono la malattia!”
Bravissimo Paolo!!! La cosa migliore è pensarla cosi! Un abbraccio e in bocca al lupo!!!
A me hanno dato il 50% per i problemi sfinterici , del resto non è fregato a nessuno, forse è un bene così magari mi sento più sana , più simile a com’ero prima…è raro oggi guardarmi allo specchio e riconoscermi…o forse è rassegnazione perché questo mondo funziona tutto al contrario…un abbraccio
Cara Paola, come racconto nel post, avevo molti dubbi a riguardo (se presentare o meno la richiesta). Infatti l ho presentata quasi 4 anni dopo l’esordio della malattia. Ho consultato il neurologo, il sito dell’AISM e mi sono convinta: è un mio diritto iniziare le pratiche. Ora aspetto. Non bado al risultato ma quello che mi interessava era iniziare il percorso. Un abbraccio forte forte e in bocca al lupo!!!
Cara Paola, oramai sono in compagnia della nostra amica da 14 anni dall’età di 21….ho iniziato il percorso della percentuale dopo 3anni dall’esordio…richiamata a controllo ogni 2anni con variazioni di percentuale dal 64 al 70,dal 70 al 100, confermato il 100 x 2 volte di seguito…poi riscesa al60… oramai non e’ la percentuale che ci fa sentire più sani ma la nostra stessa forza….e comunque alle valutazioni ddateci dalle commissioni non ci credo
A me hanno dato il 34%
ciao Fanny, la pacatezza con cui descrivi fatti ed emozioni così “umanamente sentiti “, non ha pari.
Credimi, per chi non è affetto da SM non è “facile-possibile” assegnare una percentuale di disabilità e l’aver studiato medicina non è di nessun aiuto.
E’ una patologia così “inafferrabile” nella fisicità, nell’anima e nell’intelletto, E’ “veramente” comprensibile solo vivendola o ascoltando il vissuto di chi come te riesce a esprimere così empaticamente le proprie sensazioni.
E’ sempre un privilegio leggere i tuoi post, grazie.
Caro Herbert, per me invece è sempre un piacere leggere i tuoi commenti così “complimentosi” :-). Grazie a te che mi emozioni facendomi capire che riesco ad arrivare al cuore di chi mi legge. Per me questo è l’importante: descrivere quello che sento e che provo con le parole più semplici che ci siano. Perchè in fondo io sono così. Un abbraccione e GRAZIE DI CUORE!!!!
Fanny ti ringrazio per l’abbraccio e per il caro, ma è più corretto il termine cara …
🙂
Cavolo!!! Ho sempre pensato che il tuo nome fosse il nome di un ragazzo. Scusami!!!! Beh allora! CARISSIMA!!! 🙂
Vita mia, non preoccuparti, noi aspettiamo e lottiamo assieme!
Non è un numero che ti blocca… perché tu sei una roccia e continuerai a lottare contro di LEI, con me al tuo fianco, sempre!
Mary, tu sei al mio fianco da una vita ormai. E anche se per un periodo c è stato un black out, ora siamo cariche più che mai per continuare a lottare assieme. Grazie che ci sei e che sei tornata! TU SEI LA MIA VITA!!!!
Cara Stella mia, noi ti siamo sempre vicini e sempre lo saremo. Sono più le volte che tu dai forza a noi tramite i tuoi post, il tuo modo di vivere la vita e la malattia che noi a te. È vero tu adesso hai fatto richiesta per dei numeri che ti faranno pensare ancora di più alla malattia ma che ti possono aggevolare in certe cose, ma i veri numeri che importano sono quelli delle persone che riesci a rendere partecipi del tuo stato d’animo e fisico tramite la tua empatia. Ricorda che NOI COME FAMIGLIA E GLI AMICI CI SONO SEMPRE . Un bacione Stella mia
Igor, ho letto solo ora il tuo commento:GRAZIE! Mi lasci con il magone perchè sai che leggere da te certe cose mi emoziona. Non so nemmeno come rispondere se non che sapere te, tua madre e tuo padre al mio fianco, mi da la forza per andare avanti e per non pensare alla bestia che cammina dentro di me. Vi voglio bene, tanto!
io ho fatto 4 volte la domanda e l ultima volta hanno scritto sul foglio che sono un due terzi endicappata cioè il 67% ma non mollo ora ho una nuova lesione e quindi rifaccio la domanda io non mollo
Ciao a tutti ragazzi, ciao Fanny, anche io ho fatto domanda e mi hanno dato il 67%. Loro vedono da fuori, non sanno cosa c’è nascosto dietro. Sanno solo dire “cammini” ancora, e allora beh, se devo peggiorare x avere qualche numero in più, non voglio essere riconosciuta proprio niente..!
Cara Viviana, grazie per la tua testimonianza. Io ora aspetto e vediamo ma ammetto che sono già molto rassegnata potendo fortunatamente ancora camminare senza alcun ausilio e vivere una vita quasi normale. Nel mio caso la commissione ha guardato l EDSS che è 2. Si è soffermata lì. Spero che analizzino tutte le carte e i peggioramenti che ho avuto in 4 anni. Un abbraccio forte e un grosso in bocca al lupo!
Ciao, posso confermarti che la commissione guarda più che altro la scala EDSS, ma alcuni neurologi neanche sanno che esiste e non la indicano.
Io ho il 70% con EDSS 4, ora farò l’aggravamento e ho EDSS 6. Vedremo. Non mi interessa la pensione (ho un lavoro stipendiato e psicologicamente è meglio!), ma mi farebbe comodo la riduzione d’orario (la legge 104). Potrei prendere il part-time, ma i contributi?
E’la malattia invisibile.Solo chi la vive può capire.Poi perdura l’eterno vizio dell’incompetenza di persone che si ergono a medici,specialisti….
Caro Vincenzo, dici bene. A volte è una malattia “invisibile”. Da un lato mi reputo fortunata che ancora non ho fastidi così pesanti e gravi, ma dall’altro combatto ogni giorno per spiegare a chi mi è accanto cosa significa alzarsi già stanchi, fare fatica a vestirsi, a pettinarsi, a prendere il ritmo. Oppure arrivare a fine giornata con nemmeno la forza di lavarsi. Ma forse la mia è una lotta contro i mulini a vento. Un abbraccione forte!
Ciao Fanny, sono Cinzia una neo diagnosticata. Ho ricevuto la notizia il 18/12/2014 dopo quasi 2 anni di accertamenti. Mi sono presentata anch’io ieri davanti alla commissione, il tuo racconto è lo specchio di quello che è successo a me. Aspetterò la loro valutazione, e andrò avanti comunque nonostante il loro parere, cercherò di non sentire il dolore e la stanchezza e affronterò alla giornata la mia compagna. Se posso dirlo aspetteremo insieme. Sono ancora talmente giovane di patologia, non di età, che tante cose che voi avete affrontato non so ancora cosa siano, probabilmente lo imparerò. Ora ti saluto con affetto, se mi permetti, forse potresti essere mia figlia, e approfitto per chiedere se qualcuno che scrive è di Ferrara, come lo sono io, per confrontarci direttamente, se lo desidera.
Ciao
Cara e dolcissima Cinzia, GRAZIE per avermi raccontato di te. E’ sempre un piacere ascoltare i racconti di tutti voi per poterci poi confrontare. Aspettiamo allora tutti assieme il risultato e aspettiamo soprattutto che prima o poi tutti i nostri diritti ci vengano riconosciuti. La stanchezza e la fatica non si possono spiegare ne capire purtroppo, e questi sintomi invisibili sono una delle ombre piu buie di questa malattia. Fammi sapere come è andata! TI abbraccio fortissimo!!!!
E poi ci sono persone che si fingono invalidi pur di avere soldi ! E loro sí che ce la fanno ad avere tutti i diritti ! Non è giusto!
Già. Viviana, mai verità più vera. Un abbraccio!
Ciao Fanny,
sono Paola, 41 anni, con SM dal 2003, quando è nata la prima figlia. Ho due bambini piccoli, un lavoro e la 104 quasi da subito.
Sai cosa è successo quando dalla asl siamo passati all’inps?
1- Non mi ha più visitato una commissione, ma un medico passacarte che mi ha detto che con il mio grado di EDS che non prevedeva disabilità motorie la commissione INPS non mi avrebbe dato il comma3.
Così dopo quasi 10 anni che usavo le ore per le visite mediche prima e per ridurre l’orario lavorativo poi perchè non ce la facevo, in via definitiva ho avuto l’articolo 1 e non il 3.
Premetto che per la patente devo fare la visita alla commissione speciale, e ho invalidità al 67% definitiva.
2- In attesa di richiedere l’aggravamento per sperare in un cambio di commissione, ho dovuto richiedere il part-time von notevole riduzione di stipendio.
E ..poi senti che in azienda ci sono persone che hanno la 104 per l’ex marito, o che pur avendo la 104 fanno un secondo lavoro nei 3 gg.
Da questo punto di vista la vita è crudele..
Cara Paola, Grazie mille per la tua testimonianza. Io, non sapendo molto bene come muovermi ho usato questo iter. In realtà non so cosa mi riserverà il risultato, e non mi interessa perché so come funziona (e tu me lo confermi). Ci sono un sacco di ingiustizie che non tollero e che non giustificherò mai. Ed è giusto che chi ne ha bisogno LOTTI con tutte le sue forze per ottenere i suoi diritti. In bocca al lupo carissima! Un abbraccio forte!
Ciao, anch’io ho vissuto la stessa tua esperienza. Nel 2008 quando mi è stata diagnosticata la SM, mi è caduto il mondo addosso. Comunicata la realtà al mio medico curante, lui mi disse che dovevo imtraprendere l’iter della richiesta di invalidità. Da quella frase ho pianto per diverso tempo., mi sono passati mille cose per la mente. Preciso che non riesco più a fare nulla, cammino malissimo (sembro l’orsetto della duracel). Ho passato la prima visita e mi è stata riconosciuta un invalidità del 65%. Ho fatto ricorso e mi hanno dato 80% senza riserva. Due hanni fa ho fatto richiesta di aggravamento, visto che ho la necessità di una persona che mi aiuti su tutto quello chw faccio, la commissione mi da una percentuale del 63% con una relazione che diceva che ero autonomo, e stavo bene. Questa è l’Italia, chi viene dichiarato invalido al 100% con accompagnamento, ma in realtà non hanno nulla. Ho chiesto lumi all’INPS e mi è stato detto di non considerare l’ultima visita, in quanto quella precedente è senza riserva.
Auguri e stai su. Dovviamo convivere con questa brutta malattia, anche pet non far star male chi ci sta vicino
Caro Marco, innanzitutto grazie mille per la tua testimonianza. Quando leggo storie simili mi rattristo moltissimo e mi domando il perchè. Io mi reputo fortunata e non voglio nemmeno dare troppo peso alla percentuale che mi verrà data. Ho solo deciso di iniziare un iter che mi spettava. Sarebbe bello per chiunque non fare alcun tipo di richiesta. A noi non piace sentirci invalidi e pagheremmo oro per non esserlo. Ti auguro un forte in bocca al lupo e ancora GRAZIE che hai letto di me!
Ho fatto anch’io la visita il 2 marzo ,ancora non conosco l’esito.L’unica cosa che sò è che rileggendo il tuo racconto ho rivissuto la mia storia.Cara ti aggiornerò sull’esito della visita appena riceverò la delibera dell’Inps,intanto continuo a camminare con il deambulatore ed a farmi accompagnare se ne neccessario.In bocca al lupo pert i risvolti che avrai
Caro Francesco, abbiamo fatto la visita lo stesso giorno e vediamo a chi arrivano prima i risultati allora! 🙂 Aggiornami pure che io ascolto e leggo più che volentieri le esperienze di tutti voi, come voi leggete le mie. In bocca al lupo anche a te e ti abbraccio forte!
fanny ti capisco l ho fatta da poco e avevo un magone anche se e un diritto che ci aspetta un abbraccio
Grazie Roberto! A volte abbiamo proprio paura a richiedere i diritti che ci spettano! Un abbraccione e in bocca al lupo!
Ciao fanny, è sempre un piacere leggerti , nelle tue parole sento una persona vera e molto forte, non essere ansiosa per l’iter “psico burocratico”che dovrai affrontare, quello che conta per ottenere una buona percentuale d’invalidità sono le relazioni mediche fatte dal neurologo che ti segue. Troverai una commissione di medici che non si occupano di s.m. quindi sicuramente “incompetenti”, pertanto sarà quello che scrive il tuo neurologo che farà la differenza. Io ho il 75% d’invalidità, ma per fortuna sono ancora autonomo (visita fatta 15 anni fa quando ancora al solo sentire al parola s.m. anche i medici ripeto”incompetenti”tremavano). Stai quindi molto tranquilla perchè soltanto chi conosce la sofferenza (è una mia opinione personale) può avere pietà per coloro che ci devono giudicare. Un abbraccio.
Raffaele, GRAZIE mille e scusa il ritardo nella risposta. Grazie che mi leggi e che perdi un attimo del tuo tempo prezioso ad ascoltare di me. Onestamente non mi agito più di tanto per il risultato perchè ho il cuore messo abbastanza in pace. Non pretendo nulla, ma come dicevo, il rendermi conto di quello che avevo passato fino ad ora, del mio iter ecc., mi ha destabilizzata un po’. Ti ringrazio per la tranquillità che mi trasmetti. Spero di continuare a leggere i tuoi commenti. Ti abbraccio forte!
Ciao! Anch’io ha vissuto la tua esperienza, tante volte, e tutte le volte mi sentivo ” sbagliata” loro mi facevano sentire così! Medici che non avevano nessuna competenza neurologica erano lì per giudicare quanto io fossi invalida!! Che brutta parola, io, nonostante i miei problemi, non mi sono mai sentita invalida.Convivo con la sclerosi da tredici anni e posso definirla una convivenza serena, tra alti e bassi, come una coppia, con un ‘unica differenza, lei, non mi lascerà mai, starà con me finché morte non ci separi! Vivi serena amica mia, e non lasciare che ti facciano sentire “sbagliata”, rivendica i tuoi diritti !!!
Cara Enza, GRAZIE DI CUORE per le tue parole. A volte anche se siamo qui a testimoniare la nostra forza, abbiamo bisogno di qualcuno che ci coccoli un po’come hai fatto tu con me. In bocca al lupo per il tuo cammino e ti auguro sempre che la tua compagna di vita non si faccia mai troppo sentire. Ti abbraccio forte!
ciao sono Giovanna,a me hanno diagnosticato la sm dopo una neurite ottica a fine gennaio. Il mio medico di famiglia mi ha subito consigliato di fare richiesta anche per l’invalidità civile quando sono andata a chiedergli i certificati per la legge 104.
L’altro giorno mi è arrivata la lettera dell’Inps e mi hanno fissato l’appuntamento per la visita con la commissione per fine aprile. Non credo che otterrò un punteggio molto alto visto che ho pochi incartamenti medici tranne quelli delle cure fatte in ospedale tipo la risonanza magnetica,i pev e la puntura lombare che ancora nn ho nemmeno avuto di persona il risultato. So solamente che loro vogliono i referti dei neurologi e sapere che stai già facendo cura di interferone per la quale sto già in malattia visti gli effetti collaterali che nn mi permettono di fare le mie 6 ore di lavoro.
Se è possibile vorrei sapere da voi che magari state in questa situazione da più tempo di me come si fa ad ottenere la riduzione dell’orario di lavoro o part time visto che come vi ho detto per me affrontare un turno intero è un’impresa,ci ho provato per 4 gg dopo due mesi di malattia,ma vorrei nn massacrarmi troppo il fisico… ho paura delle ricadute.
Sono felice di condivedere con voi i miei dubbi e incertezze,siete già degli ottimi confidenti per me <3
Come suggerisce di seguito Paolo puoi leggere l’articolo di Alessia “Lavoro: buone notizie dal Jobs Act per le persone con SM” – http://www.giovanioltrelasm.it/2015/03/lavoro-buone-notizie-dal-jobs-act-per-le-persone-con-sm/
Leggi l’articolo di Alessia. Il part-time ora è un tuo diritto
Bellissima testimonianza!
Io come te..dopo tanti se e ma,ho deciso a marzo 2014 di inoltrare la domanda.
Più che altro x avere più tutela sul lavoro.
Mi chiamano a fare la visita a maggio.
5secondi di domande.
X loro non era importante capire.
Io ero talmente agitata che non sapevo cosa dire o fare.
Esco da li e aspetto l esito.
L esito arriva dopo tre mesi circa .
Non invalida. Nessuna percentuale .niente di niente.
Volevo fermarmi ma non potevo.
X il lavoro avevo e ho bisogno di un qualcosa in più.
Faccio l aggravamento in seguito a due ricadute.
Ora ho la visita a fine mese.
Aspettiamo.ho già l ansia .so già che potrebbe essere un altro buco nell acqua ma ci devo provare.
Al lavoro mi stanno aiutando.ma chiedono un invalidità.
Un numero a noi non cambia niente.
Xò x tutelarci,dobbiamo avere un numero!
Nessuno capirà la nostra stanchezza.
Nessuno capirà le nostre vertigini che non si vedono,o il nostro equilibrio che non abbiamo più.
Oppure quando cado,nessuno associa la caduta alla malattia.
Incrocio le dita x te e x me.
Bacio
Alice
Cara Alice, scusa il ritardo ma sono riuscita a leggere solo ora la tua testimonianza che mi lascia senza parole. Mi dispiace sul serio perchè anche questi sono schiaffi morali che non ci servono e non fanno altro che toglierci l’autostima. Ti faccio un grosso in bocca al lupo cara, e fammi sapere come va! Un bacio!
Cara Alice, anch’io ho fatto domanda per l’invalidità….. ad agosto dell’anno scorso si è riunita la commissione per la mia visita (visita? va beh). Il medico di famiglia, si proprio lui, nel suo piccolo, conoscendo come agisce la commissione, mi aveva tanto raccomandata di non presentarmi alla visita “ben vestita”, una maglietta ed un jeans potevano bastare, non abbronzarti (e come si fa? In agosto…. basta uscire per andare al lavoro che un pochino di colorito lo prendi), non sorridere. Allora io mi chiedo: ma questi xxxx della commissione cosa guardano effettivamente? Un’occhiata veloce alla mia documentazione, una sbirciatina a me e poi la frase “mitica” – Ma lei cosa vuole? Cammina! Cosa le potrà mai accadere?
Purtroppo sono istintiva e la mia reazione è stata: vi auguro di provare solo per un giorno a stare come mi sento io, solo un giorno. Sono uscita, non ho salutato e ho sbattuto la porta. Il presidente della commissione è uscito ed io gli ho detto chiaramente di cambiare lavoro.
Reazione da gran maleducata, lo so, ma è stato più forte di me. Pentita? No
Cara Daniela, Grazie per la tua testimonianza! Ho letto molto attentamente immedesimandoti in quello che ti è successo (che in pratica è molto simile a quello che mi sono trovata io davanti) e ammetto che ti stringerei volentieri la mano per la forza che hai avuto nel rispondere in quel modo. Spero si siano resi conto che in questo tipo di malattie, l’apparenza inganna e ci sono sintomi inspiegabili e invisibili. Ti abbraccio capendo perfettamente come ti senti. In bocca al lupo!
A me il neurologo ha detto in via ufficiosa: “So come lavorano nella commissione… sarebbe meglio che ti presentassi portato su una sedia a rotelle”
Io invece mi ostino a camminare col bastone. Ma il neurologo ha parlato in buona fede e ha voluto essere gentile con me.
Mia madre comunque ha detto che non se la sentirebbe mai di spingermi su una sedia a rotelle e io non riuscirei mai ad usarla: mi sentirei troppo falso!!! (accidenti alla mia morale!) Non parcheggio neanche sui posti per gli invalidi se ce ne sono altri normali liberi vicino perché penso che potrebbe arrivare qualcuno che ne ha più bisogno di me.
Ma come fanno i falsi invalidi a guardarsi allo specchio la mattina?
Ciaooooo
sono Stefania, ho avuto una prima neurite nel 2005 e il mio bravo oculista mi aveva presentato la possibilità di Sm. .. il neurologo invece no in quanto camminavo con le mie gambe…. per diversi anni leggeri torpori al viso… e stanchezza stanchezza stanchezza…. poi nel 2013 dolore al braccio (parestesia) dx e nuovamente torpori quindi risonanza… risultato :sclerosi… ora in cura con copaxone. …. e in attesa di esito commissione medica edss 2 (per fortuna) più un ernia cervicale e artrosi cervicale e anca destra… si può essere un rotame a 40 anni???? Ah ah ah …. per fortuna si è forti… coraggiosi.. e circondati da persone stupende…
in bocca al lupo a tutti
stefiste
Ciao Stefania! Grazie per la tua testimonianza!! Caspita, diciamo che il neurologo che non ha approfondito la cosa solo perchè camminavi con le tue gambe forse è stato un po’ lavativo nel tuo caso: io ad oggi cammino ancora fortunatamente con le mie gambe ma ho una diagnosi ben precisa 🙂 Per quanto riguarda ernie e artrosi cervicale ti faccio compagnia per cui come vedi si può essere un rottame anche a 34 anni come me! 😉 Hai detto bene comunque che dobbiamo essere forti e coraggiosi, e noi lo siamo combattendo la nostra battaglia ogni giorno! Ti mando un grosso abbraccio e grazie ancora!
Buongiorno,
Io non so a cosa e’ dovuto quello che mi succede.
Nel 2002, a 37 anni, dopo il secondo parto, a seguito di una dieta e l’ assunzione di Sibutramina, ho avuto un calo repentino di vista. Da quel momento ho avuto una sorta di invecchiamento generale.
Mi hanno diagnosticato la malattia di Stargardt agli occhi e sono col tempo, diventata cieca parziale. Menopausa a 40 anni, accentuamento dei problemi alla schiena diagnosticati a 21 anni. Aumento graduale del peso da 56 kg a 114 kg.
Per il riconoscimento della cecità tutto ok.
Nel 2013 ho fatto domanda di invalidità civile e per aver presentato cartelle cliniche riguardanti un problema di ipotiroidismo, obesità ‘ elevata ( 165 cm per 114 kg. di peso) , artrosi , ipotrusioni e lordosi lombare, intervento con protesi da effettuare alle pareti interne delle ginocchia ed ernia iatale, mi hanno riconosciuto una invalidita’ del 50%.
Ora ho osteopatia vertebrale e spondiloartrosi diffusa, disinmetria arti inferiori, flogosi secondaria alle ginocchia, artrosi cervico-dorso-lombare, Rsm alla cervicale con inversione della fisiologica lordosi per contrattura , protusioni discali e artrosi alle vertebre C3-C4, C4-C5, C5-C6 e C6-C7 con altre cose sulla banda e immagine midollare, iperlordosi lombare, angioma a livello L2, protusioni, irregolarita’ spondilosiche su D11-L2, protusioni discali su D11-D12,D12-L1, L1-L2,L2-L3, L3-L4,L4-L5 che anche qui improntano banda subaracnoidea.Protusione discoartrosica posteriore mediana e paramediana bilaterale a livello dello spazio intersomatico L5-S1 che impronta il sacco durale. Ridotto il segnale dei dischi intersomatici per fenomeni disidratativi.
Due dita del piede sinistro che non si muovono piu’.
Sono nata con il piede sinistro torto ed ho subito un intervento appena nata.
Moc con L2-L3-L4 con rischio frattura aumentato e classificazione chirurgica
Acroporastesia e tunnel carpale in ambo le braccia.
Calcoli e asportazione della cistifellea.Fegato ingrossato da anni.
Quando il medico mi ha tolto la cistifellea non ha neanche guardato l’ eco all’ addome e mi stava bucando il fegato.
L’ obesita’ continua ad esserci e prendo antidolorifici e antidepressivi.
Mi prescrivono dibase e antiossidanti, antidolorifici e basta. Che posso fare?
Posso fare l’ aggravamento o mi daranno comunque il 50%.
Potrebbe essere stata la Sibutramina la causa di tutti i problemi?