È noto che, a livello funzionale, gli emisferi del nostro cervello svolgano funzioni differenti e qualcuno dice addirittura che la creatività e l’elaborazione emotiva sia una prerogativa della parte destra (e che quindi i mancini siano più propensi al mondo della creatività – Yeeeee!) e che il calcolo e la capacità di razionalizzare risiedano nella parte sinistra.
Probabilmente non è così in assoluto e soprattutto le due aree devono per forza “collaborare” per l’elaborazione di ciò che ci circonda, ma quasi sempre, quando mi ritrovo a pensare a determinate cose, in particolare quando ho dubbi su situazioni che vivo, sensazioni che provo, mi rendo conto di una spaccatura netta tra la mia parte emotiva e quella razionale. Che sia la conseguenza di una personalità da sempre esplicitamente “creativa” mischiata alla formazione scientifica che tempo addietro decisi di perseguire?!
E il risultato questa volta è un mini-dialogo notturno sulle relazioni interpersonali e la SM (un tentativo di analisi di un buco nero in pratica)!
<<Pss! Ehi!>>
<<Ehi.>>
<<Posso farti una domanda?>>
<<A quest’ora?! Dimmi.>>
<<Tanti dicono che la SM divida le persone, crei silenzi, imbarazzi, scazzi… tu cosa ne pensi? Hai una delle tue teorie illuminanti a riguardo?>>
<<Guarda, per quanto provi e riesca spesso a razionalizzare tutto, su quest’argomento non ho ancora trovato una teoria valida e univoca. Ho giusto qualche ipotesi buttata lì. Fammi degli esempi.>>
<<Bè… È successo un sacco di volte che dicessimo a qualcun altro della SM, no?>>
<<Sì, certo>>
<<Quante di queste hanno voluto approfondire? O soltanto chiesto che cosa fosse? Quante di loro si sono interessate?>>
<<Non lo so… Un numero esiguo direi, non sono in possesso di dati statistici esatti.>>
<< Appunto, forse giusto il gruppo di amici che frequentiamo da sempre e le persone che gravitano attorno all’associazione…>>
<<Mi sorprendi con questa terminologia quasi scientifica… “gravitano”… mi piace!>>
<<E tu mi sorprendi quando utilizzi il verbo sorprendere…>>
<<Tornando al discorso.. Non è però che i “singoli” non chiedano come stiamo… o no?>>
<< Sì, certo… però non senti quasi che il non voler sapere bene cosa è questa “presenza che di certo noi non volevamo”, sia come un non volersi interessare? Voglio dire, se ci fosse un nostro amico nella situazione contraria io mi informerei fino in fondo e di più!>>
<<Appunto, TU! È l’aspettativa che ti frega cara mia…>>
<<Quindi non dovrei aspettarmi più nulla?>>
<<Già, e nemmeno avere pregiudizi. Vivi meglio…>>
<<Eh, semplice per te!>>
<<Allora almeno vedi di non illuderti troppo!>>
<<Mh…>
<<Capisco che tu sia alterat/>>
<<CERTO CHE LO SONO! Perché se scappi dalla SM, scappi anche da noi! Non siamo la nostra SM, ma essendo comunque lei una parte importante della nostra vita, se non la accetti non accetti nemmeno noi!>>
<< Certo, è un comportamento meschino, menefreghista e, chissà, probabilmente dato anche dall’ignoranza… Sicuramente, su un discreto numero di amici, le statistiche possono affermare che alcuni se ne siano andati per i motivi prima citati. Ma c’è anche la possibilità che chi è scappato via non fosse per forza a causa della SM. Potrebbe anche essere colpa nostra, no? Quante volte mi dici di intervenire mentre tu te ne stai in disparte? Io sono la Razionalità, sono logica mista a buon senso. Tu sei quella dei sentimenti, delle emozioni. Quante volte, quando dovevi parlare sei stata zitta? Quante volte per non esporti troppo sei rimasta a guardare? E quante volte ho preso io le redini dicendo cose puramente teoriche, combinando casini o dicendo cose insensate in quel dato contesto?
Oppure, non hai mai pensato che potrebbe essere solo paura la loro? O il fatto di non essere pronti a gestire una roba così grossa?>>
<<L’hai detto tu, io sono l’Emotività… Non so pensare.>>
<<Magari non è facile per l’altro accettare tutto l’universo a forma di punto interrogativo che è la SM….>>
<<Effettivamente non l’avevo mai vista da questo punto di vista…>>
<<Lo so. È anche per questo che ci sono io, no?!>>
<< Già… Ok, allora cercherò di trarne insegnamento e di provare ad emergere un po’ di più… Tanto se per una volta non diamo l’impressione di essere imparziali, riflessive e “insensibili” ma al contrario facciamo uscire le emozioni non succede nulla no? E provando a sospendere il giudizio, ricordando le tue parole, magari riuscirò ad evitare di prendere il sopravvento e reagire di impulso!>>
<<Esattamente… E io proverò a stare zitta e farmi i fatti miei quando ci ritroveremo in situazioni del genere…Occhio a non strafare però… che poi combini casini e tocca a me porvi rimedio.>>
<<Proverò!>>
<<Notte.>>
<<Notte notte!>>
Già è difficile dormire la notte, ma quando ci si mette pure il cervello!
La mia parte razionale continua a rimuginare inutilmente.
La mia parte emotiva urla: “Cambia pensiero e dormi!!!”
Esattamente Paolo! È una lotta continua anche su una scelta semplice come “dormire o pensare?”
In ogni caso, a volte è vero che la notte porta consiglio… E forse dal conflitto razionalità/emotività non è detto che non ne nasca un qualcosa di utile! 😉