Magari non lo sapete, ma ogni sei mesi circa tutta la redazione del blog si riunisce tra Genova o Roma, per fare il punto di ciò che è stato fatto, dei progetti futuri, dei successi raggiunti e, anche dei singoli obiettivi disattesi (oh yess…).
Come progetto di successo e in continua evoluzione, il blog deve per forza avere una struttura su cui basarsi, alcuni punti cardine che mettano un po’ in ordine i vari post e che li articolino nello spazio e nel tempo.
Dato che una buona parte di ciò che facciamo richiede un’ispirazione creativa (o per dirla meglio, un qualche spunto da utilizzare come motore ispirazionale), questa volta il nostro coach è stata Emanuela Mancino, professoressa universitaria alla Milano Bicocca in Filosofia della formazione… una nostra vecchia conoscenza, che nell’ormai lontano 2012 ha dato il via al tema portante del 5°convegno giovani: “parole che tengo, parole che lascio”, un bell’esercizio quotidiano, interessantissimo da osservare soprattutto per la sua variabilità nell’arco di giorni o ore (i veterani potrebbero ricordarsi qualcosa o aver preso addirittura parte al convegno! Per chi non sapesse cosa è à http://www.giovanioltrelasm.it/2013/11/iniziativa-blog-quali-sono-le-vostre-paroleche/). Francamente non so come faccia, ma ogni volta che ci incontriamo con lei, si accende sempre qualcosa dentro di noi, una sorta di fiamma con cui nutrire la nostra vena creativa!
Questa volta si è parlato di due macro temi da vedere sotto altre chiavi, il cibo che come la scrittura e la lettura è un nutrimento dell’anima, perché quando si mangia una pietanza cucinata da qualcuno per noi, si assorbe anche tutto l’amore che questa vi ha posto e quindi cibo come cura del se e dell’altro (un po’ come la nonna, la cui massima preoccupazione è sapere se il nipote ha mangiato e che appena può lo rimpinza di cibo) e di quello che io ho recepito come una sorta di “stream of consciousness”. Il potere dell’incanto verso le piccole cose , che ci da la possibilità di tirare fuori cose sperdute nella parte conscia di noi stessi, ma che albergano e urlano forte nell’inconscio.
Uno degli esercizi è stato la creazione di una scatola dei sogni, in cui custodire il nostro sogno nel cassetto. Mischiando poi le scatole e pescandone una a caso, ci siamo fatti custodi del sogno di qualcun altro da intrecciare con il nostro rendendolo quindi “forte il doppio”. Un esercizio semplice ma con una potenza inaudita in quel momento! Così forte che forse, personalmente parlando, è riuscito a sbloccarmi da quel blocco creativo che puntualmente ogni tanto si ripresenta, figlio di una mancanza di stimoli creativi (probabilmente dovuta anche a errori strategici pre laurea – agli universitari che leggono: non tenetevi gli esami peggiori per ultimi!).
Vi lascio con qualche immagine di questo weekend e con qualche titolo di film magari da rivedere andando oltre e cercandone il vostro personale senso profondo che vi possano ispirare in ogni cosa che fate!
Tema cibo:
Chocolat (2000)
Mangia prega ama (2010)
Paperino, diastri in cucina https://www.youtube.com/watch?v=2lImZBlO7Nc
Ratatouille (2007)
Tempi moderni (1936)
Miseria e nobiltà (1954)
Tema sogno:
Inception (2010
Matrix (1999)
Io ti salverò (1945)
Grazie per la forza che inviate, la mano che tendete, ogni volta che si perde, un Po’ , l’equilibrio della vita.
Questa cosa del” conservare i sogni insieme”: non siamo abituati in questa società… E invece il camminare insieme dà tanta forza. Bravi e grazie per quello che fate!
Bravi e grazie, sempre.
Non siamo soli e ciò, è importantissimo, per noi.
Quanto, lavoro.
Essere aggiornati, è fantastico.
Si terrà, un convegno internazionale, prossimamenre
Ricercatori e neurologi, esperti di SM.
Notizia pubblicata, da Voi (AISM).
Continuate, così.
Bravissimi.
Ciao
Antonio
laura condivido il tuo pensiero,in questa società è difficile camminare insieme normalmente,figuriamoci da malato….ma sono contenta che tante persone si danno da fare per noi grazie
Quanta bellezza! Grazie
Grazie Ragazzi!
É come se avessimo messo i nostri sogni dentro quelle scatole e li avessimo affidati a voi. E voi ce li restituite moltiplicati.
Cristiano