Finalmente qualcosa si muove. Finalmente si vuole dare più spazio alla verità che alla popolarità, più valore ai fatti che al clamore.
Bufale mediatiche, bufale on line, bufale da social: sono probabilmente uno dei più grandi problemi dell’informazione del giorno d’oggi.
Non sto scherzando, non c’è più niente da ridere. La sistematica creazione di notizie false, manipolate per distorcere fatti e opinioni, al fine di convincere i lettori a farsi una cattiva o diversa idea su fatti e persone diverse dalla realtà, è per me una malattia, un’infezione che mina il più grande sistema d’informazione mai creato.
Ma finalmente possiamo affermare che la guerra alla bufala è stata dichiarata, i grandi colossi del web si stanno muovendo: Google con la dicitura “Fact Checking” (verifica dei fatti) ci segnala le notizie confermate, mentre Twitter e Facebook, come primo passo si sono unite alla “First Draft Coalition” una rete di società che promuove l’alfabetizzazione degli utenti e impone di seguire codici etici di gestione dell’informazione. È un chiaro segnale di una svolta verso un informazione di qualità. Per fortuna, non è solo un movimento che viene da oltreoceano, anzi, anche in Italia la difesa delle notizie vere e correttamente date a assunto toni seri, anzi serissimi.
I creatori di due siti di verifica delle notizie e smascheramento delle bufale di cui ho già parlato (bufale.net e Butac.it) hanno preso – si può dire – la bufala per le corna, arrivando alla denuncia ufficiale alla Polizia postale di Bologna di un noto soggetto fabbricante di bufale (leggete la notizia QUI). Infatti produrre, diffondere e condividere notizie false è reato!
Purtroppo la verità nel web o meglio i fatti nel web, spesso vengono comprovati non dalla voce più autorevole, ma di chi fa la voce più grossa, lasciando spesso in balia del vento la persona stordita dal continuo contraddirsi di informazioni.
Ma perché creare notizie false, diffonderle cercando di farle passare per vere?
I motivi sono i più vari, c’è chi è così convinto delle proprie teorie che arriva a fare le famose carte false per supportarle e portare più sostenitori alla propria causa, screditare un idea o una persona con calunnie. Ma la più diffusa e motivante è il guadagno.
Molti siti nascono con l’intento unico di catturare click che abbinati alle pubblicità presenti nella pagina, si trasformano in soldi veri. Non è difficile per questi siti raccogliere anche qualche migliaio di euro al mese. Ecco perchè si scelgono solo certi argomenti e perché certi titoli sono pratiche consolidate, per così dire, solo per fare traffico.
Titoli come:
“la cura è stata trovata 100 anni fa ma la tengono nascosta”
“Io Guarito dopo una sola seduta (di qualsiasi cosa)”
“Trovata cura definitiva per la sclerosi multipla (tra le più banali)”
La verità e la serietà, invece, assumono toni ben diversi. Volete leggere un titolo terribilmente onesto, per esempio il Post, che considero tra i quotidiani web più interessanti, pubblica un poco entusiasmante “C’è una terapia promettente per la sclerosi multipla” un titolo di un onesta così sfacciata che credo che lo abbiano letto in pochi.
È chiaro ormai a tutti che “giocare”, strumentalizzare o lucrare con le informazioni è più pericoloso di quello che si credeva: si punta sullo stupore, l’indignazione, l’odio non certo per svelare il complotto, o diffondere la verità ma, per denaro.
Chi crea e diffonde le bufale, spesso illude, nutre di false speranze ed espone a rischi persone come noi – che abbiamo la sclerosi multipla – siamo sempre in cerca di una speranza in più o di quella cura che non arriva mai. È per questo che avere una corretta notizia che riguarda la mia salute è prima di tutto un mio diritto. Ed è anche un mio dovere verificare ogni notizia che mi viene proposta o che voglio condividere.
Come possiamo fare questo?
Magari me ne occupo nel prossimo post.
Grazie mille!!!!!!!!!!!!
Grazie per questo post!
Grazie davvero, un’analisi molto chiara ed ineccepbile. Proverò a condividerla sperando di riuscire almeno a far riflettere qualche bufalaro/complottaro di mia conoscenza… :/
Il problema è sempre e solo del denaro. In qualsiasi punto di vista. Un mondo libero dalla sm….penso a quanti perderebbero il lavoro e/o il loro profitto in un mondo libero dalla sm. Veramente vogliono tutti un mondo senza la sm? È sotto gli occhi di tutti il tendere della medicina a cronicizzare le malattie con la motivazione che “si vive piu a lungo”..come se vivere di più bastasse…come se contasse solo l aspettativa di vita e non la qualità della vita stessa. Per non parlare delle farmacie. C’è più coda li che al supermercato ormai. Perché i medici hanno aumentato la prescrizione di integratori negli ultimi anni? Spero di sbagliarmi, ma penso che non ci sarà nessuna cura per la sm fino a quando il profitto di avere persone senza sm non sarà maggiore del profitto che si ha nell’avere persone con la sm. E questo può accadere solo se i casi di sm, come purtroppo sta accadendo, aumentassero. Questo è, secondo me, il mondo perverso del denaro e di chi ne vuole tanto a qualsiasi costo…da qualsiasi punto di vista.