È domenica sera. Apro la playlist con tutta la musica che ci ha accompagnato durante il convegno, chiudo gli occhi e rivivo le emozioni di questi due giorni.
Sabato mattina. Sono in macchina, accendo la radio e il caso vuole che ci sia Vivere di Vasco Rossi; una canzone, LA canzone che ho deciso di fare mia dal giorno della diagnosi. Una canzone che spesso decido di ascoltare, che stavolta è capitata per caso, proprio sulla strada per arrivare in hotel.
È così che si è aperto il mio Convegno Giovani, come a ricordarmi la promessa che mi sono fatta tanto tempo fa Vivere e sorridere dei guai… E pensare che domani sarà sempre meglio.
E quale modo migliore se non quello di salire sul pulmino (rigorosamente stile anni 60) di GiovaniOltreLaSM?
Ritrovo i volti amici, quegli stessi volti che mi hanno permesso di entrare a far parte di questo gruppo meraviglioso, e inizio a sorridere, inizio a sentirmi a casa.
Se dovessi descrivere il convegno in “poche parole” direi “EMOZIONE”, “CHIAREZZA”, “CONDIVISIONE”, “CORAGGIO”, “SPERANZA”, “FELICITÀ “.
EMOZIONE perché sono state due giornate piene di sensazioni positive, di occhi lucidi, di peli che si drizzavano sulle braccia. Due giorni di gioia pura. L’emozione di sentirsi parte di un qualcosa, di un grande gruppo formato da tanti ragazzi, ognuno con la propria storia da raccontare, che hanno deciso di iniziare a camminare insieme.
CHIAREZZA perché tanti dubbi, grazie agli esperti presenti, sono stati chiariti. Tante domande che non avevo avuto occasione di fare hanno trovato la loro risposta.
CONDIVISIONE perché si ha modo di confrontarsi gli uni con gli altri, raccontando la propria storia e ascoltando quelle altrui. Mi sono ritrovata in molte storie, ma ho imparato anche e soprattutto a vestire i panni di persone con storie completamente opposte alla mia, a comprendere altri punti di vista, a capire che quello che per me potrebbe essere difficile per un’altra persona potrebbe non esserlo e viceversa.
CORAGGIO perché il convegno è coraggio: coraggio di parlare di quello che spesso è un tabù, coraggio di mettersi alla prova, di imparare a conoscere e a conoscersi. Coraggio di ammettere le proprie paure e provare a vincerle. Coraggio di dare una risposta alle proprie domande, essendo consapevoli che magari non sarà quella che speravamo. Coraggio di metterci a nudo, di mostrare la parte più fragile di noi. Coraggio di continuare a pretendere una vita al massimo delle nostre possibilità.
SPERANZA di farcela. Insieme. Perché quando non si è soli la strada diventa meno dura, meno noiosa, più emozionante. La speranza che ritrovi in uno sguardo che incroci e che ti sorride, la speranza che ti trasmette chi ne sa più di te, la speranza che ritrovi nella tenacia di chi non si arrende nemmeno davanti alla difficoltà più grande.
FELICITÀ perché sono stati giorni felici, all’insegna dell’allegria. Giorni in cui si è parlato tanto e di tutto, di SM e non solo. Giorni spensierati, leggeri, dove c’era voglia di parlare, di ballare, di ridere di quelle risate che sono così forti e così lunghe da far venire male alle guance e alla pancia.
Ci saranno tanti momenti che mi rimarranno dentro: la plenaria iniziale, il laboratorio “come te la vivi”, i balli scatenati del sabato sera, la “tavola rotonda” che ha risposto ai dubbi miei di molti altri. Potrei andare avanti ancora a lungo, ma ci sono delle sensazioni che non renderebbero descritte a parole.
GRAZIE a chi c’era, a chi ha reso questo possibile, a tutti gli esperti, dal primo all’ultimo, che erano lì perché VOLEVANO essere lì.
Grazie a chi ha avuto il coraggio di salire sul pulmino per la prima volta e ha fatto il primo passo per rendere più leggero quel vaso col girasole che ci è caduto in testa spostandolo sotto il braccio e grazie anche a chi sul pulmino c’è già da tempo e il girasole lo ha messo sulla propria maglietta, imparando a “vivere con” la SM.
E grazie in anticipo anche a chi il pulmino magari lo prenderà l’anno prossimo, unendosi a questo meraviglioso gruppo che ha deciso di andare oltre.
Oltre la paura, oltre le difficoltà, oltre la SM.
Meraviglioso, perfino il tuo dolore
potrà guarire poi ,meraviglioso!
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato il mare!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il Sole, la Vita, l’Amore!
Belle parole…io direi un ricordo del convegno “speranza” “felicità”