Oggi pubblichiamo la storia di una giovane mamma di 36 anni che ha ricevuto la diagnosi di sclerosi multipla qualche anno fa. Non è stato facile, soprattutto all’inizio, gestire la cosa con il pensiero di avere due bambine da crescere.
Sono la prima di tre figli, fin da piccola sono sempre stata considerata quella bella, secchiona e testarda. Una di quelle a cui niente e nessuno riusciva a far cambiare idea, pronta ad affrontare ogni cambiamento, seppur prendendosi i suoi tempi.
Frequentavo l’università quando, da un giorno all’altro, ho avuto uno dei miei insensati colpi di testa: in un attimo, infatti, ho deciso di lasciare gli studi e di cambiare vita sposando il mio ragazzo. Avevo solo 20 anni e sicuramente, a pensarci oggi, era troppo presto ma in quel momento vedevo solo l’amore che ci univa e la gioia che mi dava stare con lui, che ha sempre avuto la capacità di farmi ridere.
Passano gli anni ed io sono felice. Arrivano due figlie meravigliose ed anche il lavoro procede bene. Insomma, ho una vita tranquilla e serena, almeno fino a quando i miei occhi, di punto in bianco, cominciano a non collaborare.
Ho sempre considerato i miei occhi un punto di forza. Sono azzurri, profondi e curiosi e avvertire improvvisamente che qualcosa non va, mi ha spinto a rivolgermi ad un oculista.
Solitamente sono restia alle visite mediche, ma quel giorno sentivo dentro di me una vocina che mi diceva di fare questo controllo perché ero ancora in tempo. Al termine della visita l’oculista mi prescrive una Risonanza Magnetica con contrasto. Da lì comincia il lungo percorso verso la diagnosi.
A seguire quella prima visita e quella RM, infatti, sono state una serie di visite e di colloqui medici in giro per diverse regioni alla ricerca di una risposta chiara e precisa ai miei disturbi.
Passano due anni e al primo controllo al Centro SM di Napoli tutto improvvisamente sembra chiaro. Ad un tratto il quadro clinico è stato chiarissimo a tutti in un modo anche troppo veloce per i miei tempi.
Avevo 28 anni, un marito giovane e due bambine piccole. Quando ho scoperto che i miei sintomi avevano un nome, sclerosi multipla, il mondo mi è crollato addosso. I miei pianti contagiavano anche i gli specializzandi. Tutto sembrava non avere più senso.
Dopo la diagnosi ho iniziato la terapia con l’Interferone e per due lunghi anni mi sono chiusa in un silenzio profondo. Nel frattempo, però, la vita continuava a scorrere e piano piano mi sono accorta che in fondo si poteva ancora fare tutto, con più calma, ma si poteva fare.
Le vacanze, i viaggi, le serate con gli amici… Mai nessuno, in questi anni, ha fatto un passo indietro.
Con gli anni poi le cure sono cambiate ed oggi vivo la mia vita in modo tranquillo. Il tempo mi ha anche aiutato a darmi quelle risposte che prima non avevo. Se qualche volta pensando ai miei studi e alle opportunità perse, mi sentivo una “frana”, guardando alla diagnosi e a tutto il resto, mi sono convinta che alla fine tutto è andato secondo i piani che qualcuno aveva per me. Ho realizzato i miei sogni prima del tempo perché forse dopo sarebbe stato difficile.
Sono passati quasi 9 anni, da quando ho scoperto di avere la SM e non mi vergogno di raccontare di lei. Ci convivo con serenità e affronto la vita giorno per giorno.
Credo di essere una persona fortunata e non mi farò mai togliere il sorriso da qualcosa, come la SM, che mi ha già tolto tanto. Soprattutto nei primi anni.
brava sei
spero un giorno…presto anche io di riavere il tuo stesso sorriso, la tua stessa forza e consapevezza che anche se qualcosa inevitabilmente è cambiato…noi non cambieremo mai!
Ciao giovane mamma, io di anni ne ho 45 e la SM mi è buona compagna da tempo. Secondo me hai trovato il sistema giusto per darle battaglia. Tu scrivi “convivo con serenità (brava) e affronto la vita giorno per giorno” e poi “non mi farò mai togliere il sorriso da qualcosa come la S.M.” Io ne ho fatto la mia arma principale, vedo il bicchiere sempre mezzo pieno e la mia vita scorre serena fra famiglia, tanti amici affettuosi, e gli amici virtuali conseguenza del blog di cui mi occupo con molta gioia (www.ilsorrisodigin.com). Ciao. Un abbraccio ed un “sorriso”.
Sono sempre felice nel leggere che altre mamme come me stanno affrontando questa malattia. Il mio secondo aveva sette mesi quando mi hanno diagnosticato questa strana malattia…tante paure dovute all’ignoranza, che dire adesso mio figlio sta frequentando il primo anno di scuola superiore… E mia figlia il primo anno di università… quindi la vita va avanti e indietro non si ferma ad aspettare. Un abbraccio
Hai ragione, la vita va avanti non si ferma ad aspettare. Ecco perché bisogna prendere il meglio che può darci, gioirne, guardando sempre avanti, con un sorriso. Ciao Daniluna