Quando hai problemi di stanchezza, rigidità alle gambe e vuoi andare all’estero, e visitare più posti in poco tempo, ti soffermi a pensare.
Ho deciso di partire per Londra! E per farlo ho dovuto prima fare una serie di calcoli per capire come effettuare tutti gli spostamenti necessari, basandomi sulla mia autonomia nel camminare.
“Ok, oltre i 150 metri dall’albergo dove posso arrivare? Ehm…vabbè, prenderò un taxi!”
Sapevo che a Londra i musei e le chiese hanno tutti la wheelchair disponibile per le persone con disabilità. Poi però ho riflettuto su tutti i pro e i contro e ho deciso che la scelta migliore era quella di portarmi dietro direttamente la mia carrozzina. Non era proprio così che immaginavo il mio primo viaggio in aereo, a sedere su due ruote, ma la scelta è stata giusta.
Pronta a partire!
All’aereoporto di Firenze faccio la fila al check-in. Biglietto in mano, pronta al gate, sono salita sulla pedana elevatore e sono entrata nel vano del camioncino per avviarmi poi verso l’aereo. Arriviamo alla porta, busso e l’hostess apre. Lascio la carrozzina all’addetto che la caricherà in stiva, sperando che arrivi a Londra insieme a me! Finalmente salgo.
Atterro al London city: scendo per ultima e per fortuna la carrozzina c’è, è atterrata! Subito mi scarrozzano tra tunnel e scorciatoie e son fuori dall’aeroporto. Macchina verso hotel, riposo, e iniziamo a gironzolare per Londra.
Una città educata alla disabilità
Da subito ho notato “l’educazione” della città alla disabilità, e non ho trovato una persona che non si sia scansata per farmi passare o che non si sia scusata se mi urtava. In tutti i musei e chiese visitate avevo la precedenza, non facevo file, e se ci ripenso mi viene da piangere dalla gioia! Io odio le file.
Con la carrozzina sono riuscita a vistare tutto: sono riuscita a stare fuori dalla mattina alle 9 alla sera alle 19. Cosa impensabile con le mie gambe! Di solito se sto 20 minuti fuori è già un miracolo.
Stare sulla carrozzina ha portato anche a momenti divertenti!
Come quando un signore, impaurito di vedermi da sola in discesa, mi ha chiesto se avevo bisogno di aiuto; o una bimba di 3 anni che al Natural History Museum voleva giocare con la ruota. Naturalmente, vivendo su due ruote spesso non riesci a girare bene nei negozi o vedere su scaffali più alti e ne soffri un po’.
La vacanza è arrivata a termine e siamo dovuti rientrare. Nuovamente aeroporto di Gatwick a Londra, check-in e primo sportello assistenza. Saliamo verso i gate e aspettiamo nello spazio apposito alle assistenze. Mi hanno dato addirittura una sorta di cerca-persone con numerino e una volta che è arrivato il mio turno mi hanno accompagnano al tunnel che entra direttamente in aereo. Anche qui saluto la carrozzina ed entro.
Tornata a casa
Tornata in Italia in carrozzina mi sono sentita più a disagio, diciamo che la sensazione di sentirsi disabile è maggiore.
Alla fine di tutto però sono fiera di me, perché ho smesso di vedere la carrozzina come un “mostro” e ho capito pienamente il significato della parola AUSILIO.
Questa bellissima esperienza londinese non sarebbe stata possibile senza il supporto e l’amore del mio straordinario fidanzato. Non è stato facile nemmeno per lui, vedermi in carrozzina, sia mentalmente che spingermi fisicamente.
ciao,complimenti per la testimonianza, da noi in Italia non è per niente così facile usare la carrozzina! ( lo dice uno che è abbastanza pratico con la carrozzina.
Grazie, Mario
Ciao, complimenti! Io la scorsa estate sono stato nel sud Inghilterra con la mia carrozzina e condivido in pieno il tuo entusiasmo. Certo, non sono tutte rose e fiori, ma la sensazione di libertà che ti dà è impagabile, solo con le mie stampelle non avrei certo potuto. Comunque c’è davvero un’altra attenzione nei confronti della disabilità, io l’ho visto dai tantissimi arzilli nonnetti che scorrazzavano per le città con i loro mini scooter elettrici… impensabile da noi :(. Comunque avanti così, al prossimo viaggio!
Io non ho’mai provato a prendere un aereo.Prima della malattia riuscivo a muovermi come volevo.Ora sono in carrozzina e forse/non so se riuscirei a prendere un aereo.Enon saprei neppure come si possa fare.
Ciao Daniele, per me era la prima volta ed è possibile farlo anche con la carrozzina. Al momento di prenotazione del biglietto aereo va comunicato che hai la carrozzina l’altezza,larghezza e peso e richiedere l’assistenza. E’ un pò più lungo ma possibile