La diagnosi arriva ma per un anno tutto è piuttosto surreale. Poi arriva la consapevolezza della battaglia con la sclerosi multipla e la voglia di dire: “mi sento fortunata”.
Ho sempre il dubbio che condividere le mie emozioni possa interessare ma se non provo non so. Ed è per questo che sono qui, con la speranza di alleviare i pensieri di chi come me porta avanti la propria guerra.
E’ passato troppo poco tempo per affermare davvero di sentirmi fortunata, però non posso fare a meno di pensarlo.
Tra me e me credo che nonostante tutto fino ad ora posso ritenermi tale.
Nel 2017 finalmente ho coronato il sogno di firmare l’atto di compravendita di casa mia. Ero piena di sogni, progetti, speranze ed aspettative, tutto stava per iniziare finalmente: il lavoro della mia vita, la mia vita, tutto andava per il meglio.
Dopo appena dieci giorni, alla fine del mese di luglio, una mattina mi svegliai con un leggerissimo formicolio sul labbro sinistro superiore che in poco meno di una giornata progredì toccando solo il pollice della mano sinistra.
Allergia? Colpo di freddo in piena estate? Mio padre e mia madre, due medici, già si immaginavano quale fosse la questione ma prima della risonanza non si pronunciarono affatto, almeno con me. Dopo sette giorni dall’insorgere di questi sintomi feci la risonanza ed ebbi la diagnosi.sclerosi multipla.
Mi piombò addosso come se mi fosse caduto un masso di cemento in faccia.
Per chi non è del settore medico dire SM equivale a dire vita sulla sedia a rotelle, per me era così. Rifiutai fortemente tutto. Non riuscivo a pensare ad altro. Eppure mi allenavo, correvo, conducevo una vita attiva. Mai stanca, per il mio lavoro mai ferma, ma mai senza forze. Proprio ora che c’erano tante cose belle da fare.
Ho cominciato con il cortisone endovena in pieno agosto per spegnere l’infiammazione in atto. Invece di stare su una spiaggia ero su un divano con una flebo sotto l’aria condizionata. Il massimo!
Cominciai, poco e male la terapia che dovevo seguire con le autoiniezioni di immunomodulante. Ma era tutto strano, fatto male, ero lasciata a me stessa ed al mio netto rifiuto.
Nessuno fino ad un anno dopo mi spiegò realmente di cosa si trattasse. Dopo un anno incontro il mio attuale neurologo al quale devo tutto. Ha il merito di avermi convinto che “lei” esiste e fa parte di me. Ha il merito di aver capito l’aggressività con la quale lei attacca. Proprio dopo un anno lei bussa alla porta ed entra prepotentemente senza alcun permesso. Formicolio violento, tutto il lato destro del mio corpo addormentato.Da quel momento , dopo aver iniziato anche una terapia molto più incisiva, combatto la mia guerra contro qualcosa di paragonabile all’ignoto che può o non può ricordarsi di esistere, contro la paura per il futuro, apprezzando il presente e cercando di programmare la mia vita in maniera il più possibile serena.
Probabilmente ancora non ho accettato questa presenza, come ogni cosa negativa, l’ho nascosta, almeno in superficie. Ma a 33 anni ho deciso di non farlo più perché combatto con fierezza questa guerra, vincendo o perdendo battaglie ma tutto sempre con grinta. Ho al mio fianco una super squadra la mia famiglia, il mio neurologo, i miei amici e sono certa che troverò la persona giusta che vorrà accompagnarmi in questo bellissimo viaggio accettando con determinazione e amore la vita con me nonostante una presenza non richiesta.
A volte succede di crollare ma grazie alla sclerosi ho capito di essere umana, fragile e forte allo stesso tempo.A volte la vita non ci consente di andare alla velocità desiderata, ce lo ha dimostrato anche la pandemia, ma rallentare può regalare maggiore consapevolezza di ciò che desideriamo , delle persone che abbiamo accanto a noi e del grandissimo valore che ha la vita. Bisogna averne cura tutti i giorni senza mai trascurare e ringraziare per ciò che si ha.Nonostante tutto mi sento fortunata.
Ludovica
Se vuoi condividere la tua storia su queste pagine scrivi a blog@giovanioltrelasm.it
Grazie Ludovica x questa condivisione, anche nella mia vita Lei due anni fa e’ entrata come un fulmine a ciel sereno, dopo 7 anni di assistenza agli anziani nel domiciliare avevo deciso di iscrivermi al corso OSS perche’ questo e’ quello che volevo fare, prendermi cura delle persone….ti lascio immagginare il moo sconforto ma soprattutto il pregiudizio delle persone….come biasimarli.
Ho seguito il mio cuore e oggi sono diventata OSS e sto lavorando in una casa di riposo, ci vuole sicuramente tanta forza x andare avanti, tanto coraggio …..ma vale sempre la pena VIVERE!!!!Sicuramente da qualche parte ci sara’ la persona giusta che sapra’ affrontare con te questa sfida e x lui sarai semplicemente speciale ❤ mio marito al momento della diagnosi mi ha detto ” se dobbiamo affondare….affondiamo in due” e questa e’ la dichiarazione d’amore piu’ bella che mi abbia fatto.
Un abbraccio forte
Ciao Ludovica, io ho avuto la diagnosi nel 2018 a dicembre
La botta iniziale è stata forte ma poi ho capito che lei fa parte di me e non puoi cambiare questa cosa, devi conviverci senza toglierti il diritto di vivere la vita a pieno
Anche io l anno scorso ho acquistato la casa dei miei sogni, ho un lavoro e mi ritengo fortunata anche se ogni tanto si cade ci si rialza più forti
È una battaglia è hai tutte le armi per vincerla ogni giorno
Sorridi
Ciao, quando ti dicono che hai la SM, è un trauma, ti crolla il mondo, ma se hai la famiglia vicina, il tutto si accetta e si combatte.
Siamo fortunati se riusciamo a contenerla, grazie ai medicinali, altrimenti ……
E’ dal 1993 che combatto!
Grazie Ludovica! Grazie per la Tua testimonianza