Sono appena rientrata da un viaggio. Sì un viaggio. Non una vacanza rilassante come da 10 anni sono solita fare.
10 anni è l’età del mio primogenito ed è anche il momento della diagnosi. È il momento in cui la mia vita è cambiata. Ma l’ho scoperto, o forse meglio dire realizzato solo ora. Sono cambiata. 10 anni fa è come se fosse iniziata un’altra vita. Sono cresciuta in questi dieci anni. Ho imparato a convivere con i miei bisogni, con le mie insicurezze, con i miei problemi, forse non sempre visibili ma ci sono. Sono sempre presenti in ogni momento della giornata da quando mi sveglio a quando vado a dormire e qualche volta anche quando dormo. Per chi convive come me con questa signora è abbastanza chiaro. Chi non la conosce non può capire, cerca di immaginare ma non può. Lo so. Mi sento dire ogni giorno ‘ti trovo proprio bene’. E non sapete quando male fa sentirselo dire quando magari hai appena lottato con un urgenza. O hai rollato come se avessi bevuto. O magari una fitta alla testa ti ha ricordato della neurite ottica con cui è iniziato tutto.
Ma torniamo al viaggio. Sì, ho viaggiato. Con marito e due bambini. Sì perché dopo la diagnosi ho voluto fortemente un altro bambino. È arrivata una bambina, che ha completato il quadro ed è stata la mia grande vittoria, il momento in cui ho alzato la testa e mi sono messa a combattere. La mia è una lotta.
E questa settimana ho vinto un’altra battaglia. Ho camminato, camminato e ancora camminato. Sono salita sulla Tour Eiffel, a piedi, anche sapendo che avrei pagato tutto nei giorni successivi, anche sapendo che quella sera mi sarei trascinata in camera. Perché la mia vita è fatta di sfide. Di battaglie. E ho vinto. Questa volta ho vinto, per me, per quelli che mi stanno vicino. Che non sanno come prendermi. Se chiedere come sto o no.
Monica
Ciao Monica
noi siamo delle persone molto molto speciali
con una grande forza anche per i giorni che non vanno.
Un saluto anche ai tuoi figli.
Lorenza
Grazie Lorenza. Si, dobbiamo essere forti, e’ l’unica arma che abbiamo. Un abbraccio, m
Ciao Monica dobbiamo sempre lottare fino alla fine la forza che abbiamo dentro dobbiamo tirarla fuori . Anche a me piace viaggiare molto soltanto Che dopo che torno mi sento molto debole . Non mi interessa voglio lottare contro questa maledetta malattia Ciao a tutti
Hai ragione! Mai dargliela vinta! Un saluto, m
Ciao Monica, ho appena letto la tua esperienza; ed io che assisto mia moglie Aurelia 24 ore su 24, posso in qualche modo capire. come dici bene tu, si cambia vita per chi convive con questa…; io vedendo mia moglie e percependo dall’esterno già da oltre cinque anni, posso intuire molte cose … e vero, nessuno può comprendere; se uno non ci passa, direttamente o indirettamente. Mia moglie Aurelia si emoziona subito, a delegato a me ( Suo marito ) di scrivere e di raccontare esperienze di persone come te con la voglia di vivere e la forza di lottare.
Io ho sempre diviso il corpo dalla personalità, c’è una stretta relazione; la personalità non è malata, il corpo accusa degli effetti in base dove colpisce. Il fattore importante, non scoraggiarsi, mantenere sempre l’ottimismo e la speranza; anche se per ora non c’è una vera e propria cura sulla causa. E vero che tutti i giorni non sono uguali, capitano pure quelli più neri, in questo sistema di cose in cui viviamo.
La vita è diventata sempre più difficile, ma in una casa i veri problemi sono la salute.
Per questo c’è bisogno di affetto, di comprensione; prima di tutto dai propri familiari, e poi così si può dire che l’unione fa la forza. Non va certo sottovalutata pure la fede,
perché senza speranza, non si reagisce e la vita finisce, mentre non è così.
Se uno guarda i lati positivi, la vita cambia, ansi si apprezzano e si guardano le cose con un ottica diversa, dando il giusto valore che magari un tempo si prendeva per scontato.
Monica, ti faccio i miei complimenti; continua a lottare, ti faccio i miei migliori auguri per la tua famiglia.
La perseveranza è indispensabile, goditi la famiglia e l’amore la terapia migliore!!
Ciao Antonino, avere vicino persone come te e’ una grande forza. Grazie per le tue belle parole! m
Sì, Monica.
Forti, sì.
Andammo a Parigi ma la Sig.ra Morticia, avanzava.
Ora, è SMSP.
Sono in sedia e Rossella, non è con me.
Non abbiam litigato ma forse, è meglio.
Come canta, Vasco: “ma la vita continua, anche senza di noi….”
Aspettiamo, la ricerca.
Così, non può FINIRE.
Monica, ciao.
Antonio
Sai che cosa penso
Che se non ha un senso
Domani arriverà…
Domani arriverà lo stesso…
Aspettiamo, con fiducia. Un abbraccio, m
Ciao Monica! Sono la Elena io ho la SM di un ano e mezzo. Sempre ho una grande paura che arivo in carrozzina. ..Ma il tuo caso mi da coraggio. Per momento sto bene solo la stanchezza mi fa male, e anche il tremore. Un abbraccio grande! La tua storia mi a dato molto coraggio per andare avanti, scusa se non ho scritto bene. ..sono rumena. Baci baci!
mi piace leggere le vostre storie mi fa sentire una vostra amica mi trasmettete coraggio e forza di volonta cosa che io non ho.anch io quando cammino tanto chiedo conferma a chi mi e vicino se in effetti ho percorso tanta strada allora mi dico brava forza e volonta aiutano .
Io la sclerosi multipla da 18 anni e l’ho sempre accettata ora che sono caduta per uscire devo sempre portare la carrozzina emio.marmarito sempre vicino…..faccio fatica ad accettarlo.!!!! Tua moglie come fa Antonino???
Simona mi dispiace che sei caduta, hai tuo marito vicino; certo non si accetta facilmente come faccio io??
Non è facile anche per me e per mia moglie Aurelia, due tipi così dinamiche, a mia moglie la paragonavo al vento( In una poesia che gli ho scritto- Aurelia è un vento, le cose me li fa in un momento) ed ora a vederla ferma in una sedia non è per niente facile
se non avessimo la speranza che ci da Dio ( Isaia 33:24) In quel tempo nessun residente dirà: sono malato. Quindi facciamo pazienza e viviamo giorno per giorno con perseveranza, perché il vero Dio che non può mentire tutte le promesse li ha sempre mantenute, solo a tempo stabilito.
Simona la fede è importante, se no la vita perde il suo valore, perde il suo scopo e non siamo qui su questa terra per caso no!
Come noi non vogliamo che i nostri non soffrono, tanto più il Creatore non desidera che soffriamo, ma che godiamo la vita. Ma per tutto c’è un tempo stabilito!!
Ciao Simona forza e coraggio perseveriamo!!!!