Non è facile accettare la sclerosi multipla, come non è facile far capire agli altri, anche a chi ti sta vicino, che stai bene e che ti senti sempre la stessa persona. La testimonianza di una ragazza, che da poco ha ricevuto la diagnosi.
Tutti, almeno fino ad un certo punto della vita, in una sorta di ridicola autoimmunità abbiamo pensato che le cose brutte tocchino sempre e solo gli altri. Mai avrei pensato che mi sarebbe stata diagnosticata la sclerosi multipla. Mai, e ancora oggi se ripenso alla spensieratezza di appena un anno fa, non me ne capacito. Ma le cose brutte capitano, e non solo agli altri. E anche quando hai solo 25 anni.
Tutto inizia 6 mesi fa: una mattina mi sveglio e vedo male dall’occhio sinistro, come se la luce del sole mi accecasse costantemente. Penso che sia un malessere passeggero, causato dallo stress in vista del mio ultimo esame universitario.
È solo per un caso fortuito che appena 3 mesi dopo mi reco da un neurologo straordinario che, pur in mancanza di altri sintomi, pensa subito ad una neurite causata da SM, ma nella forma meno grave possibile. Una settimana di ricovero e altri accertamenti gli danno ragione, anche nel sottotipo.
Ed eccomi qui, il giorno successivo alla diagnosi. Io non sento di essere cambiata, mi sento e sono sempre la stessa, anche grazie al fatto che la nostra amica ha deciso di essere gentile con me e di stabilizzarsi, almeno per ora, ad una forma blanda. La terapia e i continui controlli dovrebbero tenerla buona, ma come tutti sappiamo è imprevedibile.
Eppure, se a novembre, di fronte al primo sospetto, ho passato il giorno più brutto della mia vita, sentendomi il mondo crollare addosso e impotente sotto il peso dei sogni che avevo, oggi, dopo tutto quello che ho visto, letto, imparato ed ascoltato su questa malattia, non posso che ritenermi fortunata: oltre alla neurite non ho altri sintomi, solo qualche leggerissimo formicolio alla mano destra ogni tanto, ma i miei neurologi sono ottimisti sul poter condurre una vita normale, e io con loro.
Non è facile far capire agli altri, anche a chi ti sta vicino, che stai bene e che ti senti sempre la stessa.
Allora è fondamentale mostrarsi e soprattutto essere forti, perché se ti vedono crollare crollano anche loro, e allora sì che ti senti diverso.
So che ci saranno delle tempeste, ogni tanto, ma non ce le hanno tutti? Noi ne abbiamo solo qualcuna in più. E poi, c’è sempre, sempre, qualcuno che sta peggio di noi.
A lungo mi sono chiesta perché a me. E stranamente sono arrivata ad una risposta: perché io sono capace di affrontarla e abbastanza forte da combatterla. E anche voi. Forza!!!
J.
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Anche con me si è mostrata con una neurite ottica. Son passati quasi 17 mesi ed è al momento l’unico sintimo.
Ogni giorno , quando mi sveglio e mi rendo conto di star bene, ringrazio Dio per la fortuna che mi ha donato nel poter continuare a vivere serenamente e capisco quanto sono stato stupido per essermi arrabbiato in passato per piccoli e insignifcanti episodi.
La vota è così bella…
Se ti vedono crollare crolla tutto il tuo mondo.
Ho passato anni stando male ho sofferto, a volte non facevo una vita “normale”
Ad agosto del 2017, avevo mille pensieri
Ogni giorno andavo da mio zio, che stava per morire, si parlava si stava bene anche se la situazione era brutta, una mattina il mio occhio faceva le bizze avevo una banda nera in mezzo..
Poi lui morì andai al funerale occhiali da sole e tante lacrime, la sera stessa il mio occhio divenne buio, corsi al pronto soccorso..
Ricoverata il giorno dopo grazie ad un medico che s incavoló con me
Beh per fortuna c’era lui!
Dopo un mese la diagnosi.
Tutti corollarono.
E io uno ad uno. Dai miei genitori al mio compagno gli feci forza.
Crollai anch’io, nel più decoroso dei modi, orgogliosa io, di nascosto, piangevo,
m incazzavo
Ma sono qui che rido, e proseguo la mia vita con il mio compagno, le nostre girate e tanto altro.
La mia amica.. È lì la sento ogni giorno macigno pesante fatica immane.
Ma non mi ferma e non spegnerà mai il mio sorriso