4 anni fa il paese di A. nelle Marche è stato colpito dal terremoto. Anche allora da subito si è detto: andrà tutto bene. “Insieme ce la faremo!”
Andrà tutto bene! Queste 3 parole risuonano nella nostra quotidianità da un po’ di tempo.
Oggi guardando il mio paese, Sarnano, mi è tornato in mente che 4 anni fa non facevamo altro che dire “andrà tutto bene….ce la faremo…..Sarnano barcolla ma non molla!”. 4 anni fa il centro Italia è stato devastato dal terremoto. Oggi il mio paese, la regione Marche, l’Italia intera, si trova a combattere un’altra emergenza, il coronavirus.
La vita è fatta di sfide e negli ultimi anni la vita ci sta mettendo a dura prova. Noi con la sclerosi multipla viviamo una sfida quotidiana, una sfida che oggi col coronavirus probabilmente ci fa più paura, ma non dobbiamo mollare, dobbiamo lottare, essere più forti che mai.
“Andrà tutto bene” sono state le parole che mi sono sentita dire dai familiari, dagli amici al momento della diagnosi, circa 6 mesi fa.
Questo mi sta dando la forza di andare avanti, certo la quotidianità è cambiata da quando c’è Lei, anche nelle piccole cose, ma non ho paura perché non mi sento sola e voglio essere un po’ come il mio paese “barcollo ma non mollo”.
Facciamo tesoro di queste giornate trascorse in casa per preservare la nostra salute e quella degli altri. Stiamo vivendo un bel momento di coesione, di abbracci virtuali, quanto ci manca non poter vedere i nostri genitori, i nostri fratelli. Cose che prima erano scontate. Per quanto mi riguarda la sclerosi multipla ha cambiato notevolmente la percezione della mia vita, ed oggi questa situazione sta cambiando la percezione della vita di tutti, insieme ce la faremo!
A.😘👋🌈
Se vuoi condividere la tua storia scrivi a blog@giovanioltrelasm.it
E dopo 4 anni com’è la situazione in quelle terre colpite? E’ andato tutto bene?
Cosa significa che andrà tutto bene? Che sopravviverai al virus? Che le persone a te più care sopravviveranno al virus? Che tutti sopravviveremo al virus (è possibile)? Non è utopico dire “andrà tutto bene”, forse?
Quando si parla per slogan non si pensa che magari ci sono dall’altra parte persone a cui le cose non stanno andando bene e gli slogan diventano persino irritanti?
Davvero si pensa che la gente lotti perché qualcun altro dice di farlo?
Il cambiamento di percezione sarà solo momentaneo per il virus. Il mondo non diventerà un posto favoloso fatto solo da gente favolosa perchè c’è stato il virus.
Gyuseppe caro…
mi fa sempre molto male leggere la tua rabbia e la tua mancanza di speranza… probabilmente avrai sofferto più di altri e giustamente uno vede la propria sofferenza ed il proprio dolore. Mi sembra che in questo blog nessuno abbia da essere poi così felice della sua salute, però, Caro mio, se ci togliamo anche la speranza di poter avere giorni migliori, arcobaleni e perchè no? anche un mondo migliore, fatto di gente migliore, dimmi, come possiamo andare avanti e soprattutto, perchè andare avanti?
Anche Pandora riuscì a fare uscire dal vaso tutti gli spiriti più maligni, rimase solo la Speranza…
Vedere un mondo un po’ più roseo non è incoscienza o puerilità: è solo pensare che anche se di noi poco rimarrà, sarà comunque valsa la pena provarci…
Ti abbraccio forte
Cara Elisa,
grazie per quello che hai scritto e per me come lo hai scritto.
Ti potrà sembrare assurdo ma non pensare che non riesca a condividere il tuo pensiero o quello di altri solo perché scrivo determinate cose in un certo modo.
Anzi il tuo riferimento a Pandora ha c’entrato il punto. Si può vedere anche in questo modo: rimase solo la speranza dopo che dal vaso uscirono tutti gli spiriti maligni. Ovvero se gli spiriti maligni non fossero usciti non sarebbe potuta rimanere la Speranza. Quindi ti chiedo:
– non credi che anche gli spiriti maligni abbiano un loro valore?
– Non credi che anche gli spiriti maligni abbiano un loro senso proprio nell’ottica di valorizzare maggiormente la Speranza?
– Non pensi che se dall’inizio nel vaso ci fosse stata solo la Speranza la stessa avrebbe avuto meno valore nel racconto?
– Non pensi che il racconto sia interessante proprio perché il percorso è fatto anche di spiriti maligni?
– Non pensi che un blog che parla di Sclerosi Multipla possa essere letto da persone che sentano l’esigenza di identificarsi in quel preciso momento più negli spiriti maligni che nella speranza? Che serve loro proprio quello per andare oltre? Oppure per tutti quelli che scrivono qui la SM ha rappresentato sin dall’inizio solo Speranza?
– Non pensi che ad alcuni nostri simili possa far stare meglio in un determinato momento sapere che c’è qualcun altro che come lui sta affrontando lo spirito maligno oppure pensi che a tutti i malati di SM serva solo ed esclusivamente parlare di Speranza?
Queste sono le domande che mi pongo quando leggo questo blog. In realtà credo che vogliamo tutti la stessa cosa .
Ricambio con affetto l’abbraccio.
Ho capito Gyuseppe e mi fa piacere aver replicato alla tua prima risposta altrimenti non mi sarebbe stato così visibile il fatto che , col tuo realismo e perchè no, con la tua filosofia, in fondo anche te ci credi…
Ora leggerò le tue “provocazioni” sorridendo con affetto…
E’ stato bello confrontarsi con te.
A presto…..se non mi cacciano prima 🙂
Sei di una depressione, oggettività e pessimismo assurdo. Se leggessi quello che scrivi e soprattutto darei importanza alle tue parole ti assicuro che mi sarei già buttato dal 3 piano. Mio fratello fa il medico e quando scoprii di essere malato mi disse, la tua non sarà una vita normale ma è tuo dovere renderla unica ed emozionante senza abbatterti mai. Le sue parole sono state di grande impatto le tue solo di grande disperazione. un pò di positività non guasta Giuseppe…. e facci la cortesia di avere la bontà di non deprimere i neo diagnosticati che già vivono un momento catastrofico che noi tutti abbiamo si spera in parte superato. E che diamine la tua negatività valla a sfogare con lo psicologo che noi siamo sclerati ma felici o perlomeno ci proviamo.
Non conosco il tuo nome ma condivido con te….. andrà tutto bene.
Ciao Antonio belle le parole di tuo fratello, sicuramente di grande conforto, io sono Angela
Caro Antonio,
mi spiace che tu veda la tua visione come l’unica possibile e utile anche per i neo-diagnosticati ma la accetto come tuo pensiero. Ma se uno si butta dal 3° piano (che poi perché proprio il terzo, non è meglio dal settimo tipo?) non lo fa per le parole di uno sconosciuto.
Io semplicemente non la penso come te. Ti sembra così tanto assurdo? Dovresti solo evitare secondo me di parlare al plurale. Ti consiglio di non leggere i miei commenti se ti deprimono, in fondo uso sempre lo stesso pseudonimo, è facile evitarmi.
Andrà Antonio…bene o male che sia.
Aggiungo che se invece pensi che, come te, siano in molti coloro che vogliono che io non esprima più quello che penso in questo blog, puoi scrivere alla redazione di questo blog insieme magari a “questi altri” di cui ti fai portavoce parlando al plurale, chiedendo di bloccare l’indirizzo e-mail dal quale scrivo. Ti prometto che se riesci a farmi bannare non utilizzerò altri indirizzi e-mail per scrivere e se vedrai “GYUSEPPE” di certo non sarò io.
“Non lo fa di certo per uno sconosciuto”….. è vero ma questo sconosciuto della quale non si conosce la storia ma che comunque condivide lo stesso male può far breccia nella testa di qualcuno potendolo condizionare. Non so te ma credo sia un sentimento comune perlomeno inizialmente quello di andare in panico, depressione, ansia e vedersi crollare il mondo addosso xkè ancora ignorante sulla gestione e cosa comporti la sm (io inizialmente da grandissimo ignorante l’avevo associata alla SLA). Di certo leggendo la tua visione pessimistica non è che sia di tanto aiuto. Per carità non dico che quello che scrivi non sia vero ma questo blog nasce anche per dare una visione più ottimistica della “cosa” e cercare in parte attraverso le storie di altre persone di infondere speranza in un futuro che inizialmente sembra incerto per non dire disastroso.
Parlo al plurale perchè credo sia opinione comune che il tuo pessimismo talvolta sembra fin troppo esasperato e marcato, solo che qualcuno ti infiocchetta il discorso usando parole più gentili e magari più consone…..vorrai scusarmi ma io avendo fatto studi ingegneristici sono più bravo con i numeri che con le parole ma un minimo di sintassi la riesco a comprendere e mettere assieme anch’io.
Per l’annotazione del piano dalla quale uno si dovrebbe suicidare, lo trovata inutile ma ti accontento dicendoti che un 3° piano è sufficientemente alto da garantirti una morte che si avvicina alla certezza.
Per la questione del bannare puoi star tranquillo, non ho intenzione di scrivere un bel niente alla redazione. Più che altro vorrei e spero che in futuro tu tenga conto anche dei sentimenti altrui e di quello che le tue parole possono comportare….. un vecchio proverbio diceva ferisce più la penna che la spada. Spero ponderai le mie parole con attenzione e magari tenerle in considerazione per il tuo prossimo commento a qualche storia che se pur oggettivo può far male a qualcuno. Per il resto seguirò il tuo consiglio e andrò oltre quando vedrò un tuo commento. Ciao Giuseppe.
P.S. non mi faccio portavoce di un bel niente, è semplicemente coscienziosità.
Mi piacerebbe continuare a confrontarmi con te ma non voglio d’altra parte portarla alla lunga considerato che siamo andati entrambi fuori tema ormai e il racconto oginirario merita di essere attenzionato come qualsiasi testimonianza. Il tuo ultimo commento personalmente mi è piaciuto di più, sei arrivato alla stessa conclusione ma non tramite una frase ad effetto ma tramite un racconto, un percorso che è passato da tante emozioni. L’unica cosa che mi sento di dirti, non come polemica, ma giusto per conoscenza, è quella di non dare per scontato che tutti o che sia comune vivere la diagnosi come l’hai vissuta tu. In questo blog ci sono tantissime testimonianze diverse al riguardo.
Per quanto concerne il resto le risposte le hai già. Fai tuo il proverbio “ferisce più la penna che la spada”, eppure non esitato con me. Perchè? La risposta a questa domanda ti avvicinerà al mio modo di scrivere più di quanto possa credere.
Per quanto concerne quando dici che “questo blog nasce anche per dare una visione più ottimistica” ti suggerisco davvero di parlare con la redazione! (scherzo per sdrammatizzare) ma la descrizione che viene riportata del blog è questa:
[…]Ed eccoci qua. Giovanioltrelasm come lo vedi ora è nato così. Siamo un gruppo di ragazzi [..] che hanno voglia di raccontare, raccontarsi, di condividere le proprie vite ed accoglierne altre. Amori, lavoro, vacanze, le sfide della SM, i progetti che facciamo, quello che ci fa gioire e arrabbiare, quello che ci fa indignare e sognare.[…]
Come vedi si può parlare anche di rabbia e indignazione. Per ora rientro. negli argomenti.
Buona vita caro Antonio.
Grazie Gyuseppe, grazie Elisa……..vero ” vale sempre la pena provarci” sempre e nonostante tutto ,però è anche vero che ognuno di noi affronta le situazioni in modo diverso……può essere un terremoto, la diagnosi di sclerosi multipla, oggi il coronavirus……eh sì dire o sentirsi dire ” andrà tutto bene” dà speranza al di là di come poi vanno le cose….comprendo chi si lascia prendere dagli eventi ma magari pensare positivo può aiutare